L’Agrario di Vellai guarda all’estero

Consegnato il diploma “Europass” agli studenti dell’istituto reduci dal periodo formativo di cinque settimane in Galles

FELTRE. Dalla terra della scuola Agraria a quella del Galles. L’istituto diretto da Ezio Busetto si è aperto all’Europa mandando a fare esperienza lavorativa all’estero undici studenti, a cui ieri è stato consegnato il diploma “Europass mobility” a conclusione del progetto “Erasmus +” 2014.

Fabiano Bettega, Fabiano Bettiol, Sara Conzatti, Chiara Fabbri, Silvia Minella, Stefania Moro, Jacopo Pedol, Lorenzo Schiavon, Sabrina Sebai, Massimo Serafini e Gabriele Troisi hanno completato il percorso iniziato con la selezione, la preparazione in loco e il soggiorno di cinque settimane in Galles, durante il quale hanno lavorato in aziende del settore agrario, forestale, zootecnico e in un birrificio. Ognuno di loro ha fatto una breve presentazione, anche in inglese, corredata da slides della propria esperienza.

Il preside Busetto parla di «ricerca di dimensione internazionale dell’istituto» e il tal senso va anche l’annuncio fatto ieri della vincita di ulteriori quattordici borse di studio per un periodo all’estero tra maggio e luglio 2016 in Galles, Repubblica Ceca e Polonia.

«Crediamo nella scuola fondata sul lavoro e sull’esperienza che possono realizzare gli studenti sotto l’aspetto professionale», sottolinea il preside dell’Agraria. «È un percorso di eccellenza, siamo molto orgogliosi dei risultati ottenuti dai nostri alunni».

Partner dell’iniziativa coronata con la consegna degli Europass 2014 sono il Comune di Feltre, il Parco delle Dolomiti, l’Unione montana e il Collegio degli agrotecnici, che scommette sui giovani: «Da un piccolo territorio di montagna, si può riuscire a schiuderci al mondo», dice Christian Roldo. «Non è facile intraprendere un percorso di questo tipo, che però porta tante soddisfazioni e come Collegio degli agrotecnici non potevamo mancare, in primis perché siamo figli della scuola Agraria, ma anche perché in momenti di difficoltà economica come l’attuale, la capacità delle nuove leve di avere professionalità e fantasia è la chiave per uscire dalla crisi, perché c’è la necessità di inventare sempre qualcosa di nuovo e di rivisitare le cose vecchie».

Il plauso dell’amministrazione lo porta il sindaco Paolo Perenzin, che nella catena fra territorio, agricoltura e filiera produttiva con una finestra aperta sul turismo, indica l’Agraria come «tassello di collegamento tra formazione e mondo del lavoro». Sulla stessa linea il vicepresidente dell’Unione montana, Michele Balen: «C’è un terreno che non aspetta altro che i giovani abbiano voglia di mettersi in gioco, di riprendere la terra in mano, di costituire aziende giovanili e di creare un’economia per poter rimanere qui. La terra dei nostri Comuni è ancora in grado di offrire lavoro e dare economia, e i ragazzi devono essere messi nelle condizioni di avere un passaggio guidato dal mondo della formazione al lavoro, senza essere lasciati soli in questa fase. E in questo Erasmus si è offerta l’occasione di maturare competenze professionali».

Raffaele Scottini

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