Ladro perse sangue durante la spaccata il Dna l’ha incastrato

Un pluripregiudicato è stato condannato per un colpo fallito La sua banda aveva provato a scardinare una cassaforte

BELLUNO

Spaccata con ferita e condanna. Il furto al negozio di scarpe Pittarello del centro commerciale Veneggia va storto, perché la cassaforte resiste agli assalti. Le gocce di sangue lasciate sul pavimento incastrano Besnik Cimilji. Gli esami del Ris dei carabinieri di Parma non lasciano dubbi: il Dna è roba sua. Il 50enne kosovaro è stato condannato dal giudice Riposati ad un anno e mezzo di reclusione e 600 euro di multa per tentato furto aggravato di 45 mila euro. Meno di quanto aveva chiesto il pubblico ministero Gulli, (due anni, con la stessa multa). Il difensore Valentina Mazzucco non aveva speranze di portare a casa l’assoluzione o una condanna più lieve, a meno che non passasse la tesi del danneggiamento aggravato. Nel frattempo, l’imputato è fuggito chissà dove: le ultime tracce attendibili avevano localizzato il pluripregiudicato balcanico nella zona di Milano, ma è passato del tempo.

La banda, perché è evidente che Cimilji non avesse tentato il colpo da solo, aveva preparato tutto con la massima cura per quella notte del dicembre 2013: non solo gli attrezzi da scasso, ma anche un carrellino, che doveva servire a trasportare il forziere. Da aggiungere che gli altri presunti colpevoli sono rimasti ignoti: non sono riconoscibili dalle immagini della videosorveglianza e, per riuscire a individuarli, ci sarebbe voluta una confessione da parte di Cimilji, che non c’è stata e non ci sarà mai.

Il piano era ben architettato, salvo imprevisti. Verso le 2 del mattino, hanno fatto suonare l’allarme del centro commerciale, facendo intervenire le guardie giurate e, al loro arrivo ne hanno approfittato per entrare nella galleria al primo piano. Devono essere riusciti a nascondersi bene, se è vero che nessuno si è accorto della loro presenza.

Una volta dentro hanno potuto prendersela comoda. L’attesa è durata fino alle 5, quando è comparso un arsenale di attrezzi da scasso: piede di porco, martelli e cacciaviti. Hanno fatto una spaccata sulla vetrina del negozio e non ci hanno messo molto a capire dove fosse collocata la cassaforte. Le hanno provate tutte per scardinarla, ma il contenitore blindato ha fatto il suo mestiere fino in fondo e sembrava quasi che non volesse andarsene da lì. L’imprevisto c’è stato: Cimilji si è ferito e il sangue raccolto con una garza dai carabinieri arrivati sul posto l’ha incastrato. —



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