L’Aci è disponibile per le verifiche

BELLUNO. Un consiglio a monte e uno a valle: conservare le ricevute di qualsiasi pagamento per cinque anni (come dice la legge) e, in caso di dubbio, rivolgersi alla Regione o all’Aci che hanno gli archivi completi. Il presidente dell’Aci provinciale, Gianpaolo Bottacin, prova a dare qualche suggerimento a chi è stato raggiunto dalle raccomandate della Regione Veneto relative ai bolli auto 2008. Si tratta di 6.100 bellunesi sottoposti ad accertamento per «mancato o insufficiente pagamento del bollo auto», ai quali si aggiungono altri 1.220 bellunesi che avrebbero commesso errori di forma nel pagamento (dati, targa...). L’Adico (associazione di difesa dei consumatori), nei giorni scorsi aveva denunciato la presenza di quelle che si definiscono “cartelle pazze”, ovvero richieste di pagamenti non dovuti perché effettuati regolarmente.
«La casistica è molto diversificata», osserva Bottacin, «perché il bollo si paga in maniera diversa a seconda della modalità di acquisto, se è “normale”, o storica, o da corsa, o ancora se si tratta di una moto. Inoltre la riscossione oggi si può fare in molti luoghi: non solo all’Aci o negli uffici regionali, ma anche nelle tabaccherie abilitate ad esempio. Se ci sono stati degli errori, è chiaro che si tratta di un problema di software, o al limite di mancanza di alcuni dati, ma si può risolvere, soprattutto se si è in possesso della ricevuta del pagamento del bollo contestato (2008 in questo caso)». L’Aci ha la possibilità di fare un monitoraggio completo per ogni veicolo: «L’unico limite», prosegue Bottacin, «è che chi non ha fatto il pagamento attraverso di noi dovrebbe recuperare la ricevuta per poter avere a disposizione una prova».
Al momento, comunque, l’Aci provinciale non registra afflussi anomali di cittadini che chiedono verifiche e informazioni relative alle raccomandate inviate dal Venezia. «Le verifiche si possono fare sul sito della Regione», conclude Bottacin, «ma l’Aci resta sempre a disposizione».
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