La Vittoria alata ai caduti di Polpet è stata ripulita

Ponte nelle Alpi. L’intervento è stato fatto ieri mattina ma sul basamento resterà ancora qualche macchia

PONTE NELLE ALPI. Gli avventori dei bar di Piazza Boito hanno seguito, ieri mattina, con una certa curiosità, gli interventi delle maestranze sul monumento ai caduti di Polpet della Unika srl. Dopo aver protetto il basamento del monumento, la squadra ha pulito la colonna che sorregge la vittoria alata posta nella cima del monumento. L'utilizzo di opportune sostanze ha solamente migliorato l'aspetto della colonna. Alla fine Riccardo Da Boit «Carati», il caposquadra delle maestranze della Unika che risiede nell'antica frazione, ha dovuto arrendersi: l'azione del tempo e il verderame proveniente dalla vittoria alata hanno deturpato in modo irrimediabile di verde/blu la colonna.

Ll'intervento è stato concordato con il Comitato frazionale e con il Comune di Ponte nelle Alpi che ha messo a disposizione il proprio mezzo per eseguire l'intervento. Singolari sono le vicende legate al monumento che fu ideato da Beniamino Boito (soprannominato «il sordo»).

La parte più significativa del monumento: la Vittoria alata, è opera dello scultore veneziano Soresi (c'è chi la attribuisce allo scultore zoldano Valentino Panciera Besarel Ndr.). La scultura fu pronta per il 1920, in tempo per l’inaugurazione dell’intera opera. Durante la II° guerra mondiale, i tedeschi cercarono di rubare la vittoria alata e per timore che ciò potesse verificarsi, Beniamino Boito asportò la statua e la seppellì nelle vicinanze della sua abitazione e della vecchia chiesa di S. Nicolò che si trovava nella via S. Antonio. Terminata la guerra, Beniamino Boito nel 1947, in occasione della festa del paese patronale (8 settembre), restituì la statua che fu rimessa al suo posto. Beniamino Boito (1869-1947), cugino dell’architetto Camillo e del musicista Arrigo Boito, fu uomo di grande cultura e di ingegno. Già maestro di scuola, divenne poi tecnico di un’impresa di costruzioni. Nel 1910 lavorò per impostare la linea telefonica da Vittorio Veneto a Ponte nelle Alpi-Belluno. Durante un viaggio da Polpet e Vittorio Veneto, il cavallo che tirava il calesse, si imbizzarrì e lo scaraventò violentemente a terra: gli pestò il capo provocandogli la perdita dell’udito.

Nel 1920 progettò la costruzione del Monumento ai Caduti. Nel 1924 stese un piano regolatore della zona di Polpet-Ponte nelle Alpi dimostrando di comprendere l’importanza della sistemazione organica e razionale degli interventi costruttivi. Suo fu il progetto di una piccola centrale elettrica che avrebbe dovuto sfruttare le acque del Rio Salere a nord di Polpet, progetto non mai realizzato. Nel 1947 mentre stava attraversando i binari della ferrovia Ponte nelle Alpi-Belluno nei pressi di Nuova Erto fu investito da un treno il cui sferragliare non aveva sentito a causa della sordità.

Paolo Baracetti

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