La tragedia del Vajont in cinquanta cinema

LONGARONE. Arriva anche in provincia di Belluno l’evento “Vajont, per non dimenticare” con la proiezione di due docufilm sul disastro del 1963 nella data simbolica del 9 ottobre.
Si tratta di un progetto curato da Venicefilm, e realizzato in collaborazione con Regione, Provincia, Comune, Camera di Commercio, Fondazione Vajont e Treviso Film Commission.
Mercoledì prossimo quindi, in occasione del 56º anniversario del Vajont, sarà organizzata una serata evento in una cinquantina di sale cinematografiche di tutta Italia. In un’unica sera saranno proiettati due film documentario realizzati negli anni scorsi ovvero “Vajont ’63, il coraggio di sopravvivere”, regia di Andrea Prandstraller e “Vajont, una tragedia italiana”, regia di Nicola Pittarello.
L’obiettivo è quello di rinnovare la memoria attraverso il grande schermo.
In provincia di Belluno i due film saranno proiettati in tre sale cinematografiche: al cinema Lumiere di Belluno, all’Officinema di Feltre e a Santo Stefano di Cadore.
«Il ricordo e la memoria del disastro del Vajont sono importanti per il nostro territorio e fondamentali per evitare che simili tragedie si ripetano – il commento del Sindaco di Longarone, Roberto Padrin –. Ecco perché come Comune di Longarone abbiamo assicurato la nostra collaborazione a questo progetto, che ha trovato spazio anche all’interno della Mostra del cinema di Venezia, a pochi mesi dalla significativa visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Si tratta di due docufilm dal fortissimo impatto emotivo che raccontano il disastro attraverso, il primo, le testimonianze dei superstiti, dei sopravvissuti e dei soccorritori, il secondo, la ricostruzione del processo de L’Aquila con l’ultimo contributo del compianto giudice Mario Fabbri».
L’evento sarà preceduto l’8 ottobre da una conferenza stampa di commemorazione nella sala Nassirya a Palazzo Madama, sede del Senato.
Intanto torna la due giorni di cerimonie e presidio organizzate dai Cittadini per la memoria per il Vajont che da quest’anno sono divenuti ufficialmente associazioni. Il sodalizio, guidato dalla superstite Nives Fontanella, propone i consueti appuntamenti commemorativi e di riflessione civile nei pressi della diga del Vajont.
La 16ª edizione dell’evento, realizzata con la collaborazione di alcune associazioni locali e il patrocinio di vari enti pubblici, sarà intitolata “Quando le colpe sono macigni e non piume al vento” e comincerà sabato alle 15 con il lancio dei palloncini ecologi donati da Unicef in memoria delle giovani vittime del Vajont.
Ci sarà anche il trapianto del primo alberello del bosco dei bimbi del Vajont. Dalle 19 la notte bianca con il coro Voci delle Dolomiti diretto da Vittorino Nalato a seguire cena conviviale e un dibattito attorno al fuoco con il coordinamento nazionale “Noi non dimentichiamo” dei familiari delle vittime di varie stragi e tragedie italiane recenti e del passato (come il terremoto dell’Aquila, Amatrice, San Giuliano di Puglia, Viareggio, Rigopiano, morti di amianto e vittime del lavoro, Ponte Morandi) con il filo conduttore della ricerca della verità e dei danni del profitto a tutti i costi.
Continuerà poi la battaglia per far rimuovere la parola incuria alla legge che istituisce la giornata nazioale dedicata ai disastri ambientali e industriali del 9 ottobre.
Domenica alle 12 invece si svolgerà il pranzo della memoria nel tendone a Casso. —
E.D.C.
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