La tentata estorsione cade ma restano due condanne

CORTINA. Quei soldi dovevano saltare fuori. Erano 113 mila euro che Umberto Bortolozzo e Matteo Furlanetto avevano chiesto all’immobiliarista ampezzano Gianluca Gaspari, dicendogli di vantare questo...

CORTINA. Quei soldi dovevano saltare fuori. Erano 113 mila euro che Umberto Bortolozzo e Matteo Furlanetto avevano chiesto all’immobiliarista ampezzano Gianluca Gaspari, dicendogli di vantare questo credito. Il reato di tentata estorsione è stato derubricato in esercizio arbitrario delle proprie ragioni e il giudice Scolozzi ha condannato Bortolozzo e sei mesi di reclusione e Furlanetto a sette, sempre con pena sospesa. In più, risarcimento di 5 mila euro, oltre a spese processuali e di costituzione di parte civile.

Era stata molto più alta la richiesta del pubblico ministero Rossi, che era arrivata a due anni e nove mesi per Bortolozzo e tre anni per Furlanetto, del resto la pena base per l’estorsione è alta. Conclusioni opposte da parte dei difensori Cornaviera per il primo e Patelmo per il secondo.

Il 30 giugno 2014 Furlanetto aveva contattato Gaspari, spacciandosi per un certo Matteo Alessi e fissato un appuntamento nella sede della Bella Italia Real Estate per comprare un appartamento. Il 2 luglio si era presentato all’incontro con Bortolozzo, spiegando di essere stato inviato da Mauro Beraldo, il titolare della General Contract di Cortina, che diceva di vantare un credito di tutti questi soldi e che la persona alla quale chiederli era proprio lui. A proposito, Beraldo ha patteggiato.

La discussione nell’ufficio è degenerata e, secondo l’accusa, si è arrivati a toni di voce elevati, pugni battuti sulla scrivania e messaggi fin troppo diretti. Alessi, in realtà Furlanetto, telefona meno di un’ora dopo, chiarendo ancora meglio il concetto. L’estorsione non è riuscita perché Gaspari è andato dai carabinieri a denunciare i tre uomini e si è costituito parte civile con gli avvocati Dalle Mule e Gandin. (g.s.)

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