La strada che non c’è per chi è senza casa

ALANO DI PIAVE. Il nome è delicato, come i casi delle persone che ci “abitano”. Sono senza dimora, senza tetto, appoggiati ai servizi territoriali o semplicemente non reperibili. Sono però persone...

ALANO DI PIAVE. Il nome è delicato, come i casi delle persone che ci “abitano”. Sono senza dimora, senza tetto, appoggiati ai servizi territoriali o semplicemente non reperibili. Sono però persone presenti nel Comune, che vanno considerate come veri e propri cittadini, non solo in senso civico ma anche legislativo. Per loro Alano è uno dei tanti paesi in cui hanno deciso o sono stati costretti a stabilirsi, anche senza avere un tetto stabile sopra la testa, o una famiglia di riferimento, una porta da chiudere al ritorno dal lavoro. Per questo il Comune ha istituito dall'8 gennaio “via delle Primule”, un indirizzo che c'è ma non si vede. La nuova strada non ha consistenza territoriale, ma serve per regolamentare le posizioni anagrafiche di nomadi, clochard o persone con difficoltà che sono nate ad Alano o che lo hanno scelto come paese di residenza. Il nome convenzionale serve proprio per non discriminare i soggetti, ma per renderli perlomeno identificabili nelle pratiche anagrafiche. Ai numeri civici pari corrispondono le posizioni degli irreperibili all’indirizzo dichiarato, assieme alle persone prive di dimora e assegnate ai servizi territoriali. Ai numeri dispari rispondono invece i senza tetto risultati residenti all'ultimo censimento e i senza fissa dimora che non hanno un vero e proprio recapito. In via delle Primule non troveranno una casa, ma almeno il lume di una posizione sociale. (f.v.)

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