La stazione per l’Alpago sarà in un parco pubblico

Il Comune di Ponte ha chiesto alle Ferrovie il comodato d’uso anche dello stabile Vendramini: «Ora dobbiamo individuare un’associazione interessata a gestirla»
Di Gigi Sosso

PONTE NELLE ALPI. L’ultimo treno. Ci sarebbe ancora una possibilità di recuperare la stazione per l’Alpago. Che le Ferrovie la diano in comodato d’uso al comune di Ponte nelle Alpi. Questa di sicuro, ma anche quella di Paiane, senza per forza arrivare fino a Polpet. Entrambe sono in uno stato di gravissimo degrado e non si vedono progetti di recupero. Paiane è ormai una malata cronica: in uno dei locali al piano terra, si è formata una specie di discarica di rifiuti. Alla Secca, la novità è che, da qualche settimana, la sala d’attesa è abitata da un pontalpino attualmente senza fissa dimora e in gravi difficoltà. Uniche compagnie la coperta e il cane. Prima di finire lì dentro, a luglio era stato arrestato dai carabinieri per guida in stato di ebbrezza e resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.

Il sindaco Paolo Vendramini ha ricevuto parecchie segnalazioni da paesani e rappresentanti del comitato frazionale Lizzona-La Secca: «Conosciamo molto bene la situazione e ci stiamo lavorando con gli strumenti che possiamo. Non possiamo occuparci di questa persona che ha dei problemi, perché occupa un locale della competenza della polizia ferroviaria e non del comune. Noi abbiamo fatto un accordo con Ferrovie, per ottenere le zone intorno alla stazione, che diventeranno presto un giardino a uso pubblico e stiamo ragionando per il comodato gratuito dello stabile. Per questo, ci vorrebbe un’associazione interessata a occuparsene stabilmente: rimarrebbe una stazione ferroviaria, come adesso, ma allo stesso tempo potrebbe benissimo ospitare la sede di questa e altre associazioni».

La riflessione può coinvolgere Paiane, dove magari ci sono meno graffiti e scritte, ma il quadro è altrettanto drammatico, per arrivare fino a Polpet, dove peraltro va un po’ meglio: «La nostra disponibilità non manca, il discorso è che servono forze per gestirli certi contesti e non ne abbiamo davvero. Ecco perché è in corso il tentativo di reperire questo ente, che poi potrebbe organizzarsi nei vari locali. Le Ferrovie sono interessate a concedere questi spazi, senza chiedere niente in cambio, perché anche loro non sono più in grado di gestire, considerata anche la soppressione delle biglietterie e cercano chi possa aprirle, chiuderle e tenerle il più possibile pulite. Sappiamo molto bene che così sarà molto difficile andare avanti. Obiettivamente un po’ diversa la questione a Polpet, dove è un po’ tutto più sotto controllo, visto che si tratta di una zona più centrale di Ponte nelle Alpi, ma per le stazioncine periferiche qualcosa bisognerà per forza fare e, al momento, non rientra nelle competenze del Comune. Non possiamo fare niente che non sia concordato con Ferrovie o Polfer».

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