La situla dell’Alpago ricchezza culturale da non disperdere

Venerdì gli Amici del Museo organizzano una serata con l’archeologo Luca Zaghetto per riportare a galla l’importanza dell’eccezionale ritrovamento

ALPAGO

Venerdì alle 20. 30, nella sala convegni Fabris di Pieve, il circolo Amici del museo e il Comune di Alpago propongono un importante appuntamento scientifico-culturale.

“Arte delle situle. La situla Alpago” è il titolo della conferenza nella quale l’archeologo Luca Zaghetto, autore del volume “La situla Benvenuti di Este”, illustrerà con l’aiuto di immagini questo straordinario ritrovamento. Zaghetto afferma che «l’arte delle situle è un movimento artigianale diffuso nel bacino alto adriatico fra il VII e il IV secolo ac. Per natura delle raffigurazioni e per dimensioni del repertorio costituisce un banco di prova ideale per trattare molti dei numerosi aspetti e di problemi di ordine teorico e metodologico che normalmente si incontrano nella narrazione e spiegazione iconografico-archeologica».

Il presidente del circolo Amici del Museo, Eugenio Padovan, sottolinea come siano ormai trascorsi 16 anni da quando è stata messa in luce, a Pian de la Gnela, la situla Alpago. Un manufatto che presenta tre registri (fasce) con raffigurazioni di cortei di personaggi. «Una grande scoperta, impensata, quanto voluta soprattutto dalle amministrazioni comunali guidate dal sindaco Erminio Mazzucco e dai volontari del nostro circolo. Tuttavia, nonostante l’importanza di questo ritrovamento», fa presente Padovan, «si sta assistendo a una progressiva indifferenza verso la ricchezza artistica dei reperti messi in luce nei due settori della necropoli di Pian de la Gnela. È quindi d’obbligo non lasciar disperdere o, peggio, rischiare di veder collocare altrove questa ricchezza culturale, oltre che turistica, che dovrebbe essere l’orgoglio dell’intero Alpago se esposta in una sede da preparare al più presto, per esempio in un piano dell’ex palazzo municipale di Pieve». —

Ezio Franceschini

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