«La scomparsa di Christian ci unì ancora di più»

MEL. «Quell’anno, in davvero poco tempo, si era costruito un gruppo che ancora oggi ritengo eccezionale. Parlo sotto tutti gli aspetti: tecnici, umani e quant’altro. La tragica scomparsa di Christian poi ci ha uniti ancor di più. Potevamo abbatterci, smettere di combattere in campo. Invece no: un po’ come sta accadendo adesso alla Fiorentina, dopo quanto avvenuto ad Astori, da un evento drammatico abbiamo trovato la forza di compattarci e da lì nessuno è più riuscito a fermare la nostra corsa. L’indomani dell’incidente, dovevamo giocare ad Ormelle. Ovviamente non volevamo, la nostra testa era da un’altra parte. Ma Floris Vedana ci chiamò, dicendo che suo figlio avrebbe voluto vederci in campo. Neanche a dirlo: nonostante una doppia inferiorità numerica, siamo riusciti a vincere 3-1».
Andrea Fregona è stato un po’ il portafortuna della Ztll vincente nel 2000. Primo anno in rossoblù e subito trionfo.
«Giocavo alla Feltrese, ma i granata avevano deciso di introdurre gli allenamenti pomeridiani. Impossibile per me conciliare questo impegno con il lavoro, dunque in poco tempo ecco nascere l’opportunità di andare in Sinistra Piave. Pensa un po’: ero abituato, solitamente, a fermarmi dopo gli allenamenti per fare addominali e quant’altro. All’inizio ero praticamente l’unico, se ne andavano tutti a casa in fretta. Poi pian piano, grazie anche alla mentalità trasmessa da mister Perinon, hanno iniziato via via a rimanere lì sempre più giocatori».
Come sempre, in questi casi, restano memorabili i festeggiamenti. Quel giorno giocatori, dirigenti e tifosi si trasferirono in massa a casa dell’allora presidente Giuliano Tonon.
«Sinceramente – prosegue Fregona – credo sia stata una delle feste promozione più lunghe di sempre. Tra l’altro, tutti i miei compagni si tinsero i capelli di biondo, eccetto il sottoscritto che quel colore lo aveva naturale. Ad ogni modo, ricordo come fosse normale condividere ogni momento assieme. Per dire, dopo la partita ci si fermava sempre lì al campo, mentre la casetta a Trichiana era la nostra base post allenamenti».
A proposito di Tonon, «non era tra i presidenti a cui piaceva venire in spogliatoio e intromettersi nelle questioni di gruppo. Aveva però la grandissima capacità di mettere sempre una parola buona, pure nei momenti in cui le cose andavano male. Inoltre è sempre stato tra i primi ad organizzare i momenti conviviali». (dapo)
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