La rinascita di Malga Melin in Comelico grazie a un gruppo di giovani
Marco Martini Barzolai ha raccolto l’invito delle Regole di San Nicolò, Costa e Danta.
«Il momento è difficile, ma ci siamo mossi per l’amore per il nostro territorio»

COMELICO SUPERIORE. Il Comelico saluta con soddisfazione la riapertura, dopo due anni, di malga Melin.
Struttura storica situata in val Digon, di proprietà condivisa delle Regole di San Nicolò, Costa e Danta, nel fine settimana appena trascorso malga Melin ha riaperto i battenti grazie all’iniziativa avanzata da un gruppo di giovani amici, tutti del territorio comeliano, capitanati da Marco Martini Barzolai, un imprenditore agricolo che ha raccolto con grandissimo entusiasmo la “sfida” di rilanciare la ricettività agrituristica in un luogo molto caro ai turisti ma anche ai residenti.
«Cosa ci ha spinto ad assumere la gestione di malga Melin? Posso dire che il motivo principale è stato l’amore per il nostro territorio e quella sana passione che ci spinge a guardare oltre le oggettive difficoltà, tipiche di chi abita e lavora le terre alte», spiega Marco Martini Barzolai, titolare dell’azienda agricola Bde situata nella frazione di Casamazzagno, a quota 1400 metri d’altezza appena sopra la chiesetta di San Leonardo. «Per noi giovani è molto importante offrire un segnale di presenza e partecipazione alle attività comunitarie, determinanti per lo sviluppo del territorio», ha quindi aggiunto Martini Barzolai, «è per questo motivo che ho deciso, con il supporto della famiglia e di un gruppo di amici che mi accompagnerà in questa avventura, di provare l’esperienza della ricettività agrituristica in un luogo simbolo come malga Melin. Le Regole cercavano un gestore, io ho fatto il resto. L’estate rappresenterà un primo banco di prova per tutti. Al termine della stagione faremo le valutazioni del caso per poi regolarci di conseguenza su come muoverci in ottica futura».
Intanto l’inaugurazione di domenica scorsa ha fatto registrare un gran numero di presenti, un segnale incoraggiante in vista dell’estate.
Prodotti, neanche a dirlo, rigorosamente a chilometro zero, preparati dallo chef Luca Buzzo. Non solo malga Melin: negli ultimi tempi il Comelico ha fatto registrare la rinascita di una serie di malghe, tutte rimesse in vita da giovani imprenditori del posto.
«L’incentivo alle presenze turistiche in un territorio come il Comelico passa inevitabilmente dall’attività agricola proposta dalle tante malghe presenti», conclude Marco Martini Barzolai, «si tratta di un piacevole ritorno alle origini per tutti. Un’escursione diventa più divertente ed al tempo stesso gustosa con l’inframezzo di una tappa in malga».
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi