«La preghiera dell’alpino non si tocca ma parliamone»

CISON. La preghiera dell’alpino, discussa all’interno della Chiesa, almeno quella di Vittorio Veneto, è ritornata, nella sua recita originaria, alla conclusione della messa celebrata da mons. Sandro...

CISON. La preghiera dell’alpino, discussa all’interno della Chiesa, almeno quella di Vittorio Veneto, è ritornata, nella sua recita originaria, alla conclusione della messa celebrata da mons. Sandro Capraro, ex cappellano militare della Cadore, per il 44° raduno degli alpini trevigiani in onore delle penne mozze, svoltosi a Cison di Valmarino, presente, fra gli altri, il colonello Diego Zamboni, comandante del 7° Alpini. Il riferimento alle armi è rimasto. Dio è con noi – ha rivendicato il sacerdote, - e le nostre armi sono armi legate soprattutto alla generosità di dedicarci agli altri. «Guai a chi tocca questa nostra storia di dedizione, di amore e coinvolgimento con la sofferenza degli altri» ha ammonito Capraro. Ma il generale Renato Genovese, dell’Ana di Vittorio Veneto, che ha tenuto la commemorazione, ha fatto un deciso passo avanti nei confronti di quei sacerdoti che preferirebbero un testo meno militare. «La preghiera è quella che tutti conosciamo. Ma chiaramente se qualche parroco, vescovo o chiunque sia, non la gradisce, noi non faremo altro che rinunciare a recitarla in chiesa, ma fuori del tempio. A suo tempo, l’ordinario militare ha autorizzato una preghiera leggermente diversa ma non è quella nostra. Quindi se ci sarà da fare una verifica o un confronto li faremo e se ci sono da fare modifiche le faremo».

Genovese ha assicurato che «presto ci sarà anche il dialogo col vescovo», di Vittorio Veneto, caldeggiato da mons. Corrado Pizziolo. Il sindaco di Treviso, Giovanni Manildo, presentatosi ieri mattina con il cappello alpino (una quarantina circa i suoi colleghi) invita a non creare ‘un caso’. «Non vedo alcun problema a recitarla come sta, Spregevole, semmai, la strumentalizzazione che si è fatta e bene hanno fatto gli alpini a dire che si difendono da soli». (fdm)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi