La perizia calligrafica di parte scagiona i presunti Erostrato

Nemesio e Samuele Aquini hanno fatto fare la prima consulenza necessaria Lo specialista è arrivato a delle conclusioni diverse dalla collega della Procura



Perizie a confronto. Nel caso Erostrato, i difensori dei due indagati Nemesio e Samuele Aquini hanno commissionato quella calligrafica. Non si può sapere di preciso cosa abbia scritto il consulente non meglio indentificato scelto dagli avvocati Perco e Zallot, ma c’è la ragionevole certezza che sia arrivato a conclusioni completamente diverse da quella della collega della Procura della Repubblica, la padovana Nicoletta Cavazzana.

Quest’ultima ha cercato di dimostrare che le lettere anonime, con o senza polverina bianca dentro, sono state redatte a Cesiomaggiore da Nemesio con una penna rossa su fogli a quadretti, mentre le scritte sui muri di chiese e cimitero sono opera del figlio Samuele. Non c’è quasi dubbio che lo specialista della controparte sia pervenuto a convinzioni del tutto differenti. Gli scritti non sono opera né dell’uno né dell’altro e i carabinieri dovrebbero continuare a cercare il vero colpevole in altre direzioni.

Peraltro, nella perquisizione dei primi di febbraio dell’anno scorso, i carabinieri della compagnia di Feltre non avevano trovato nella casa di via Roma la vernice rossa; i pennarelli sequestrati potrebbero anche non essere quelli, mentre la carta dei quaderni era senz’altro di un altro tipo. Ma i corpi del reato potrebbe essere stato fatto sparire.

Per il momento basta la perizia sulla calligrafia. Non è ancora il momento di appaltare quelle informatica e psichiatrica, anche perché il costo è tutt’altro che basso e non è che gli Aquini sguazzino nei dobloni d’oro, anzi. La famiglia di origine veneziana vive con la pensione di Nemesio e deve anche pagare l’affitto dell’appartamento, oltre alle utenze.

La Procura ha fatto setacciare i computer e c’è una consulenza psichiatrica da parte del dottor Alessandro Pesavento, che ha esaminato anche il romanzo “Erostrato e Nemesio”, stabilendo che i due sono la stessa persona. Il manoscritto è stato sequestrato proprio per fare queste analisi. Non c’è una prova regina, bensì una serie di indizi in un processo che sarà indiziario. Quello che bisognerà stabilire è se sono gravi, precisi e concordanti.

Per il resto la pubblica accusa conta anche sulla testimonianza di una donna con un cagnolino, che dice di aver visto gli Aquini in passeggiata, con il fumo dell’incendio di Morzanch sullo sfondo.

Ma è notizia di non molto tempo fa che i due indagati avrebbero trovato un’altra donna in grado di smontare tutto. Quello che manca di sicuro è la data dell’udienza preliminare, nella quale si deciderà sul rinvio a giudizio o meno per ipotesi di reato, che vanno dall’imbrattamento, al procurato allarme, alla minaccia aggravata, all’incendio, alle tentate lesioni e alla tentata estorsione (le caramelle con gli spilli all’asilo).

Dovrebbe tenersi entro la primavera, ma non si sa ancora quando. —





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