La passerella di Peron pronta tra due settimane

Gli operai stanno posando il tavolato per ripristinare la struttura distrutta da Vaia I Comuni di Sedico e Sospirolo hanno unito le forze con l’aiuto anche dei privati





«Un paio di settimane. Al massimo qualche giorno in più, perché i contrattempi non possono essere mai esclusi». È la stima che il sindaco Mario De Bon fa del tempo necessario alla definitiva riapertura della passerella del Peron, attraverso la quale i pedoni potranno tornare a transitare da una sponda all’altra del torrente Cordevole.

I lavori eseguiti dalla ditta Burigo Italo di Longarone e coordinati dall’Unione montana Valbelluna sono ormai a buon punto.

La passerella unisce i comuni di Sospirolo e Sedico e sono stati proprio i due enti a dare l’accelerata decisiva per la ricostruzione del manufatto. La struttura era stata distrutta a fine ottobre 2018 dalla forza dell’acqua del Cordevole durante la tempesta Vaia e i due Comuni guidati Mario De Bon e Stefano Deon si sono accordati per effettuare l’operazione congiuntamente, dovendo tuttavia attingere direttamente alle disponibilità delle rispettive casse.

Nello specifico sono stati impegnati 45 mila euro a comune, integrati da 16 mila provenienti da raccolte fondi di associazioni e privati, dal centro anziani di Mas-Peron al volontariato di Breda di Piave.

Inizialmente infatti i primi cittadini avrebbero auspicato l’utilizzo dei fondi per la ricostruzione post Vaia, ma il rischio era quello di andare ulteriormente per le lunghe in attesa del finanziamento. Da qui la decisione di muoversi in modo alternativo.

I lavori sono iniziati nell’autunno dell’anno scorso, anche se più voci – come quella del Comitato Cordevole – avevano in precedenza auspicato un intervento più rapido. D’altra parte, avevano ricordato i due sindaci, c’ra da pensare prima alla messa in sicurezza del ponte del Mas o al consolidamento degli argini.

Sul piano dei lavori, è già presente l’impalcato mentre gli operai stanno posando il tavolato e a breve toccherà al montaggio della rete inox di protezione ai lati. Di fatto la struttura rimarrà visivamente identica alla precedente, in quanto era una delle prescrizioni progettuali. Migliorando i crismi di sicurezza, naturalmente.

La passerella farà parte della nuova ciclabile Bribano – Cencenighe, che nel giro di qualche anno dovrebbe permettere il collegamento tra la Valbelluna e l’Agordino.

Un ulteriore passo in avanti dunque verso la valorizzazione dell’investimento, auspicando non si verifichino più eventi catastrofici come nel 2018. I due Comuni hanno già in passato caldeggiato lo sghiaiamento del letto del Cordevole in corrispondenza dell’opera. In questo modo la passerella risulterebbe maggiormente distante in altezza rispetto all’acqua.

Non essendo stato possibile innalzarla, l’unico modo è scavare sotto. L’operazione, in gergo tecnico, viene descritta come “aumento del franco idraulico”. Se ne parlerà comunque più avanti.

«Sottolineo la forte sinergia tra gli enti coinvolti», dice De Bon. Dal Genio Civile all’Unione montana, passando proprio per gli stessi Comuni.

Senza dimenticare il lavoro dello storico Gianni Da Rold, la cui passione è stata fondamentale nel recuperare il documento storico nel quale veniva di fatto “giustificata” la presenza della passerella, permettendo così di procedere alla ricostruzione. —



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