La pasionaria dei forconi denuncia un sito internet

La 30enne feltrina Isabella Cossalter ha querelato per diffamazione "Belluno Più". La pagina web le ha dedicato critiche per la tivù e il possibile ingresso in politica

BELLUNO. La pasionaria denuncia il sito. Isabella Cossalter, che aveva militato nel movimento 9 dicembre e ultimamente si è tesserata nella Lega Nord, sezione 3 di Treviso ha querelato Belluno Più per diffamazione. Il sito testualmente si definisce «un progetto di comunicazione indipendente nato all’interno del percorso politico di Uniti per i beni comuni; che vuole essere uno strumento attraverso il quale dar voce a tutte quelle iniziative politiche, culturali, sociali ed economiche che arricchiscono e migliorano il nostro territorio; un sito di approfondimento e analisi delle tematiche ambientali, sociali, economiche e politiche sia su un piano locale che globale; che fa inchieste sul territorio e aperto a tutti coloro che vogliono contribuire al suo sviluppo e ne condividono la policy, cioè la politica». Belluno Più ha dedicato diverse pagine alla trentenne feltrina e non è stato per niente tenero nei suoi confronti, prevedendo e contestando un suo imminente ingresso in politica, probabilmente in un collegio diverso da quello bellunese.

La donna, che nella vita lavora come rappresentante per un’azienda di prodotti da fumo, è stata una delle più attive rappresentanti di quelli che, a livello nazionale, erano conosciuti come “forconi”, tra la rotatoria di Busche e quella sulla statale Feltrina, nella zona di Crocetta del Montello.

Ha partecipato anche al programma televisivo de La 7, Anno zero, e già questo non le è stato perdonato da Belluno Più. Ancora meno gradito, il suo possibile ingresso in politica, in vista delle prossime elezioni regionali.

Che i redattori del sito internet non siano stati benevoli con lei è fuori discussione e basta anche solo mettere una parola chiave per capire in che modo, ma la Cossalter si è sentita diffamata e ha presentato una denuncia ai carabinieri di Feltre. Il primo a essere informato dev’essere stato uno dei responsabili del sito Nico Paulon, che potrebbe essere chiamato a rispondere del reato di diffamazione, anche se non ci sarebbe ancora una richiesta di rinvio a giudizio, tanto meno un rinvio vero e proprio.

L’uomo è difeso dall’avvocato Gino Sperandio, che già lo rappresenta nel processo relativo alla vicenda della manifestazione contro il cantiere della Val Sabbia per la centralina in Valle del Mis. Da vedere se la vicenda approderà in tribunale oppure se tutto si fermerà prima, perché semplicemente è stato esercitato il diritto di critica e di parola, per quanto feroce sia.

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