La maestra Anna compie cento anni Festa dietro un vetro e senza abbracci

Il figlio non la incontra a tu per tu da ottobre. Nella Rsa di Agordo una sua ex allieva divide con lei le giornate da ospite 

il secolo

Questa mattina arriverà alla Rsa di Agordo con un mazzo di rose rosse a gambo lungo e con una torta ordinata a Cencenighe.

La sua mamma compie cent’anni. La vedrà ricevere i fiori da dietro un vetro e dallo stesso posto forse condividerà con lei il dolce e un saluto.

Lanfranco Ganz, gestore del cinema Dolomiti di Falcade, assieme ai fratelli Flavio e Donatella, ai nipoti Luca, Marco, Luca e Stefania e ai pronipoti Annais e Nico, voleva che la madre e nonna Anna Zavalloni avesse un compleanno come si deve. Forse sperava di poterlo festeggiare in presenza, ma ancora non è possibile.

«È da ottobre», dice, «che non vedo mia mamma a quattrocchi. Ero andato da lei qualche settimana prima del mio compleanno. Lei fa un po’ fatica a sentire e allora avevamo comunicato con i bigliettini: le avevo scritto che avrei compiuto 76 anni. Lei mi ha risposto con un tratto un po’ debole che lo sapeva, ma che lei ne aveva comunque qualcuno in più».

Oggi sono cento. Nata a Faenza il 18 febbraio 1921, Anna Zavalloni ha conseguito il diploma alle magistrali di Forlì nel 1942 ed è quindi stata assegnata alle elementari di Mogne Castiglione dei Pepoli sull’appennino bolognese.

Sempre nel 1942 ha conosciuto Marino Ganz di Falcade con cui si è sposata a Rimini il 1° agosto 1943. Pochi mesi dopo ha iniziato la carriera scolastica nel plesso falcadino di Marmolada, per poi proseguirla a Falcade capoluogo fino al 1982 quando è andata in pensione rimanendo per tutti “la maestra Zavalloni” che aveva formato schiere di alunni. Qualcuno l’ha seguita fino al Polifunzionale di Agordo.

«In questo nucleo della Rsa», racconta Angela Niero, direttrice di Asca, l’azienda che gestisce la struttura, «ha incontrato una sua ex alunna. Lei maestra, l’altra scolara, si trovano ora in una relazione tra pari». E oggi festeggeranno assieme agli altri ospiti e al personale.

«Dal 2016 e fino al 23 febbraio dello scorso anno», sottolinea Lanfranco Ganz, «andavo a trovare mia mamma tutte le sere alle 18.30. Poi non è più stato possibile. Quest’estate sarò andato due-tre volte. A ottobre l’ultima a tu per tu». Poi solo attraverso un vetro, ma con la consapevolezza che la mamma è in buone mani.

«È sempre stata trattata bene e con cura dal personale di Asca», dice Lanfranco Ganz, «sono molto bravi, purtroppo hanno problemi con il reclutamento degli infermieri. I lavoratori qui si trovano bene e prendono uno stipendio buono, ma quando si tratta di cercare casa si imbattono in affitti di 5-600 euro e molti, poi, vanno via».

In questi mesi, assieme all’amministrazione, hanno garantito al meglio la sicurezza degli ospiti come la maestra Zavalloni. «Avevo un po’ di paura», confessa Lanfranco Ganz, «anche se sapevo che è una romagnola di tempra forte. Lo era anche sua sorella che è morta di 101 anni».

La speranza di Asca è che presto i compleanni si possano di nuovo festeggiare in presenza.

«Speravamo», spiega Angela Niero, «dopo aver fatto il vaccino di poter riaprire le porte ai famigliari e richiamare la banda a suonare come facevamo fino ad un anno fa e invece al momento l’Usl non ha ancora dato il via libera. Noi, comunque, restiamo ottimisti e con tablet e smartphone cerchiamo continuamente di “colorare le distanze” tra i nonni e i famigliari». —



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