La città è già pronta all’invasione degli alpini

BELLUNO. Il tricolore sventola su tutte le strade d'ingresso alla città, presto colorerà anche il centro storico. Gli alpini si preparano a celebrare i fasti della Brigata Cadore, sciolta nel gennaio del 1997, ma rimasta nei cuori di tutti quelli che ne hanno fatto parte.
In questi giorni alla segreteria cittadina dell'Ana stanno arrivando tante adesioni: «Le sezioni ci stanno comunicando la loro partecipazione», spiega Dino Bridda, che farà da speaker ufficiale domenica, per la sfilata, e che fa parte del comitato organizzatore. «Arriveranno alpini da 'Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, anche dal centro Italia. Il grosso lo farà il Triveneto, soprattutto la provincia di Vicenza».
Si attendono tra le cinque e le settemila penne nere in città, compatte a ricordare gli anni della naja passati alla Cadore. Forse ci sarà anche l'unico mulo superstite fra quelli che erano “in servizio” ai tempi in cui la Brigata era ancora viva. È vecchio e sembra non sia neanche in perfette condizioni di salute, ma si spera che riesca a partecipare alla sfilata.
La maggior parte degli alpini è attesa per domenica. I pullman arriveranno allo stadio, qui le penne nere scenderanno e si dirigeranno a Cavarzano, zona dell'ammassamento. La sfilata inizierà alle 10 e percorrerà il ponte degli alpini, viale Fantuzzi, via Gabelli per poi risalire lungo via Simon da Cusighe e approdare in piazza dei Martiri, dove gli alpini saranno accolti tra due ali di folla. Sciolte le file, tutti potranno dirigersi alla caserma Fantuzzi, che sarà aperta per il rancio.
Il programma della tre giorni, però, inizierà venerdì con l'inaugurazione della mostra sulle truppe alpine e il disastro del Vajont (alle 17 nella sede dell'Ana in via Tissi) e la serata dedicata alla ritirata di Russia. Alle 21 al teatro comunale ci saranno lo spettacolo dei ragazzi che nel 2011/2012 frequentavano la quarta elementare a Bolzano Bellunese, “Alpino una volta, alpino sempre”, che racconta la storia di un reduce, e la consegna ai familiari di Abramo Da Rold della piastrina personale dell'alpino, disperso in Russia, ritrovata poco tempo fa.
Sabato, invece, dalle 13.30 sarà aperta al pubblico la caserma Salsa – D'Angelo, sede del 7°, dove alle 16 si farà l'onore ai caduti. Dalla caserma partirà il corteo per deporre una corona di alloro al monumento ai Caduti che si trova in viale Fantuzzi. Alle 17 ci sarà l'incontro con le autorità in Prefettura e alle 18.30 al Duomo la messa. Alle 21 doppio appuntamento: al comunale si esibirà la fanfara dei congedati della Cadore, al Giovanni XXIII canteranno i cori Monti del Sole e Congedati brigata alpina Cadore. Quest'ultima festeggia i dieci anni dalla fondazione.
Ma l'intera tre giorni sarà ricca di anniversari, ed è per questo motivo che si è deciso di anticipare di un anno il raduno, rompendo la tradizione quinquennale. Oltre al 50esimo del Vajont, ricorrono quest'anno il 70esimo della tragica ritirata di Russia e il 60esimo dalla costituzione della Brigata alpina Cadore, che nacque ufficialmente il 1° luglio 1953.
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