La città di Belluno è diventata a misura di disabile

BELLUNO. Una città a misura di disabile, anzi, accessibile a tutti. Arriva dall’Anmil (l’Associazione italiana mutilati e invalidi del lavoro) il riconoscimento degli sforzi fatti a Belluno per dare autonomia di movimento alle persone in difficoltà. Un lavoro che aumenta la libertà non solo di chi convive con un handicap, ma anche degli anziani, dei bambini, delle mamme con i passeggini e dei turisti con la valigia al seguito. Insomma, della maggior parte della popolazione.
La nuova classifica delle città accessibili, pubblicata ieri da la Repubblica, pone Belluno al secondo posto tra i capoluoghi italiani, con un punteggio di 7,5 su 10, prima in Veneto senza la necessità di una rivoluzione, ma grazie ad un impegno costante a considerare le necessità dei più fragili in occasione di ogni nuova opera. Eppure solo pochi anni fa i rappresentanti delle associazioni che tutelano le persone con disabilità motorie e sensoriali lamentavano scarsa considerazione per i loro problemi e difficoltà di accesso anche in pieno centro. Ora la promozione dell’Anmil capovolge la situazione.
«La verità è che non servono grandi opere», riassume il sindaco Jacopo Massaro. «Va detto che non siamo partiti da una situazione disastrosa, in città c’era una buona impostazione generale, ma servivano alcuni interventi mirati e soprattutto una visione strategica che ponesse l’obiettivo dell’accessibilità in tutti i lavori pubblici da realizzare».
Un esempio molto semplice può arrivare dai marciapiedi. L’amministrazione Massaro ne ha già rifatti più di dieci e altri sono in programma: «Ogni volta che abbiamo sistemato un marciapiede lo abbiamo adeguato eliminando le barriere architettoniche», spiega il sindaco. «In alcuni casi abbiamo realizzato attraversamenti pedonali a dosso che, essendo rialzati, favoriscono anche le persone con disabilità. Ne abbiamo fatti cinque e ne faremo altri 12. In sostanza ogni volta che è stato realizzato un intervento nuovo o di manutenzione, è stata sempre prevista l’eliminazione delle barriere architettoniche».
Un grande aiuto, in questa direzione, è arrivato dalle associazioni: «Abbiamo lavorato moltissimo con loro», conferma Massaro. «Ci hanno indicato i problemi e le possibili soluzioni e insieme abbiamo stabilito le priorità. Un altro esempio è dato dai parcheggi per disabili, un lavoro che abbiamo realizzato quasi a costo zero». I posti per disabili, a Belluno, erano già numerosi e tutti a norma di legge, ma in realtà nelle vicinanze c’erano muretti o piccoli ostacoli che rendevano comunque difficoltosa la loro fruizione. Il Comune non solo ha aumentato i parcheggi per disabili, ma con l’aiuto delle associazioni ha spostato quelli esistenti in modo da renderli davvero accessibili al 100 per cento.
C’è poi il progetto più concreto e mirato, quello del percorso tattilo sensoriale che verrà realizzato nella zona della stazione e nei suoi dintorni, in collaborazione con l’Unione italiana ciechi: «Ci hanno spiegato cosa serviva, abbiamo fatto subito un progetto e abbiamo partecipato al primo bando nazionale utile, posizionandoci settimi con un finanziamento di 40 mila euro che ci permetteranno di avviare i lavori a brevissimo», precisa il sindaco che sottolinea l’importanza di una cultura della collaborazione e della comprensione reciproca.
«Il confronto con le associazioni ha aperto la strada ad un atteggiamento molto costruttivo», conclude il sindaco. «La logica è: sul tema dell’accessibilità ci sono molti problemi, ma è lo stesso si può dire anche in molti altri ambiti e il lavoro di un Comune deve soddisfare molteplici bisogni. Con le associazioni abbiamo impostato un lavoro corretto: loro sanno che teniamo in considerazione i loro problemi, ma sanno anche che una città ne ha anche molti altri e dobbiamo collaborare per risolverli tutti».
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