La Chiesa evangelica cresce nuovi spazi di culto in centro

FELTRE
È un momento importante, tra vita spirituale e sociale, per la Chiesa cristiana evangelica, che arriva in centro città rafforzando una presenza di lungo corso in città con un locale di sua proprietà vicino al parco della Rimembranza, dopo tanti anni in affitto.
Da Farra, la “Calvary chapel Feltre” si trasferisce in via Gianbattista Scita, dietro alla scuola Vittorino da Feltre, poco distante dal Duomo, in un ex locale commerciale trasformato in un luogo di culto.
La parola d’ordine quindi è libertà di preghiera, ma anche coesistenza tra religioni diverse eppure simili, visto che la Bibbia è la stessa dei cattolici, mentre le tradizioni differiscono.
L’edificio a due piani è stato comprato grazie a una donazione dagli Stati Uniti (dove la chiesa evangelica è molto diffusa) e dopo la ristrutturazione è pronto ad ospitare i fedeli. L’inaugurazione della nuova sede si terrà sabato prossimo. Porte aperte dalle 16 alle 18 per vedere gli spazi, imparare di più su cosa fa la chiesa evangelica e cosa offre alla comunità. A seguire un concerto dalle 20 alle 21.30, mentre domenica mattina si può portare tutta la famiglia per la colazione, poi ci saranno la riunione inaugurale, il pranzo al sacco, giochi per i ragazzi e il caffè.
«Volevamo fare qualcosa per presentarci, farci conoscere dalla comunità e per integrarci nel vicinato», spiega il pastore Landon Rogers. «Un’iniziativa per rispondere alle domande di informazioni su chi siamo e festeggiare un po’ insieme. Le persone che frequentano la chiesa sono una sessantina, per la maggior parte italiani e giovani, ma c’è anche qualche famiglia brasiliana», spiega il pastore responsabile della chiesa. «Siamo a Feltre da una quindicina di anni, ma finora non eravamo mai stati nel centro città».
Vicino al parco, alla scuola elementare e alla stazione, «il nuovo locale è molto centrale nella comunità, siamo molto più vicini alla gente e anche più visibili. È positivo per conoscere le persone», sottolinea Landon Rogers. «All’inizio eravamo in cerca di un nuovo posto da affittare, abbiamo visto questo locale e abbiamo chiamato il proprietario, ma non poteva cambiare la destinazione d’uso solo per l’affitto. Sembrava finita così, invece un amico dagli Stati Uniti è venuto a sapere della nostra situazione, ha sentito un’altra persona e mi hanno chiamato offrendoci una donazione per acquistare il locale. Lo abbiamo ristrutturato, ma c’è ancora tanto da fare. Ci autofinanziamo e proseguiremo i lavori quando possiamo. La cosa bella dell’edificio è che ha tante finestre».
Sono due piani, con una sala per gli incontri di sopra e sotto l’ingresso, i bagni e il ripostiglio. «Ancora non possiamo svolgere tante attività come prima, in periodo di Covid dobbiamo stare molto attenti», aggiunge il pastore della chiesa evangelica. «Tante persone sono state isolate l’anno scorso e senza contatti è stato difficile, per cui adesso nel cuore della gente c’è un desiderio ancora più forte di amore e negli ultimi mesi abbiamo visto avvicinarsi nuove persone». —
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