La casa di riposo dedicata a Sbardella

di Valentina Damin
MEL
“Casa di riposo Piergiorgio Sbardella”. Così, da ieri, è ufficialmente chiamata la struttura per anziani di Mel.
Con una cerimonia lunga e commovente, in molti ieri hanno ricordato la figura di questo ex sindaco che il paese della Sinistra Piave non ha mai scordato.
Amministratore corretto e leale, appassionato di sport, apprezzato giudice di ciclismo nelle classiche internazionali, professore di materie scientifiche alle medie di Mel, Sbardella ha saputo conquistare un posto di rilievo nella vista sociale e politica della provincia negli anni Ottanta e Novanta. Per queste sue doti l’amministrazione comunale di Mel ieri mattina ha dato vita a una cerimonia importante nei locali della casa di riposo di quartiere Europa. Oltre un centinaio le persone presenti in sala, oltre ai numerosi ospiti della casa di riposo che gremivano la platea. In prima fila la moglie di Sbardella, le due figlie e la madre del compianto amministratore, attualmente lei stessa ospite della struttura intitolata al figlio.
A dare il benvenuto è stato l’attuale sindaco di Mel, Stefano Cesa che ha ricordato brevemente la figura di Sbardella come «un sindaco che ha sempre lottato contro i campanilismi» e che ha poi ceduto il microfono a una serie di amici e persone che hanno incontrato Sbardella durante il suo cammino di vita, politico e sociale.
Presente l’assessore al sociale della Regione Remo Sernagiotto, anche se non ha partecipato alla prima parte della cerimonia perché arrivato con qualche ritardo, Dario Bond ha presenziato per l’ente regionale ricordando la figura di Sbardella e rimarcando l’importanza della strutture di accoglienza per anziani di Mel, Sedico, Trichiana e Feltre.
Commovente la lettera di Cherubino Miana, attuale vicesindaco di Voltago Agordino, e compagno di banco di Sbardella negli anni dell’istituto minerario; coinvolgente la testimonianza di Giuliano Tonon - «con lui abbiamo visto nascere il Giro del Piave» - e del presidente della Federciclismo veneto Raffaele Carlesso, che aveva conosciuto Sbardella ai tempi dell’università a Padova. «Mi sento un privilegiato per aver conosciuto Piergiorgio; di lui ricordo le lunghe chiacchierate che si facevano al circolo e le esperienze fatte al Tour de France piuttosto che alla Vuelta o al Giro d’Italia», ha detto Tonon, ricordando l’impegno di Sbardella quale giudice di gara. «Piergiorgio», ha continuato Emilio Isotton, «ha vissuto la politica quando la parola politica non suscitava il disagio che procura oggi. La sua capacità di arrivare subito alla soluzione del problema era indice della sua grande intelligenza. Aveva molti pregi, tra cui quello di ascoltare tutti, anche chi aveva idee diverse dalla sua, cosa che oggi accade raramente».
A chiusura della cerimonia l’inaugurazione della targa e il rinfresco curato dal circolo Auser "Al Sole", associazione sempre presente nell'animazione degli eventi che si tengono nella struttura zumellese.
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