Ital-Lenti, tutto in famiglia «E non vogliamo vendere»

Tre generazioni impegnate nella crescita e ora un alto livello di automazione L’ad Polzotto: «Produrremo all’estero per essere più vicini a certi mercati»

Con un fatturato di 18 milioni nel 2020, nonostante la crisi da Covid-19 che nel settore ha pesato almeno per un 10%, e un Ebitda che si aggira attorno al 25%, Ital-Lenti non è solo una delle pochissime aziende italiane a realizzare lenti per occhiali, ma anche una delle imprese più solide del territorio bellunese. Ed anche, di conseguenza, una delle più appetibili. «Non le nascondo - commenta l'amministratore delegato Paolo Polzotto - che di proposte ce ne arrivano molte, ma ci teniamo alla nostra autonomia, alla nostra bellunesità, a produrre tutto qui a Puos d'Alpago il milione di lenti che facciamo ogni anno. Proprio l'altro giorno, discutendo in famiglia dell'ennesima proposta che ci è giunta, il più deciso a rifiutarla è stato mio figlio Andrea, 14 anni, che mi ha detto: eh no papà, se vendiamo io poi che lavoro faccio?»

Ital-Lenti è infatti una tipica azienda di famiglia, creata nel 1955 dal nonno Gino (1920-1977) per la produzione di sbozzi minerali per lenti; fatta poi crescere dal padre Leo (1949), ancora attivo in azienda, ed oggi gestita da Paolo (1976) insieme alla mamma Tullia Saviane, che segue il commerciale, alla sorella Nadia (amministrazione), alla moglie di Paolo Claudia Cantoni ed al cognato Gianluigi Della Vecchia. Da oltre sessant'anni si occupa della produzione di lenti oftalmiche e oggi rappresenta una delle realtà italiane più innovative del settore, in grado di competere con i grandi gruppi internazionali.

Negli anni '60 è stata fornitore della Nasa con speciali lenti al cobalto per la realizzazione delle visiere di protezione nelle missioni spaziali Apollo. Nel 2005 è stata la prima azienda italiana a produrre lenti progressive con canale di progressione sulla superficie interna, grazie a sistemi di lavorazione completamente automatizzati e ad un software per il calcolo della geometria. «Una svolta importante, che ci ha permesso di ottimizzare ulteriormente la nostra produzione, dotandola di cinque linee con impianti automatizzati e utensili flex, riducendo notevolmente lo stoccaggio del materiale semilavorato e migliorando il servizio offerto all'ottico, sia in termini qualitativi che nei tempi di consegna».

Nel 2019 aveva fatturato 19,56 milioni di euro (+10,03% sul 2018) con un Ebitda pari a 5,84 milioni di euro contro (5,44 l'anno precedente); ha 65 dipendenti, tutti della zona e tutti molto legati all'azienda; le lenti, vendute attraverso i negozi degli ottici, trovano mercato in Italia (80%), Europa (15%), e Medio Oriente (5%). «Margini per una ulteriore crescita ce ne sono. L'idea potrebbe essere quella di aprire produzioni all'estero, non tanto per abbattere i costi, quanto per essere più presenti su certi mercati, più veloci nelle consegne. È una bella sfida dal punto di vista organizzativo, al momento stoppata dall'emergenza Covid». «L'obiettivo di un’azienda - conclude Polzotto - deve essere quello di essere sana e di saper stare sul mercato, come abbiamo saputo fare in tutti questi anni. Le nostre performance non hanno molti segreti, diciamo che si fondano su due leve: l'esperienza, l'abnegazione dei nostri collaboratori e il livello di automazione che abbiamo saputo raggiungere. L'evoluzione in questi anni nel settore è stata notevole e noi abbiamo anche saputo anticiparla. Oggi si arriva alla produzione di lenti personalizzate e siamo stati primi ad avere in Italia una lente in grado di filtrare luce blu e raggi UV fino a frequenze molto elevate. Oggi ancora più necessari perché siamo esposti, come mai prima, ai raggi emessi da tv o smartphone, oltre che dal sole, che possono danneggiare la retina». —



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