Istituti comprensivi a Belluno

Prevista l'eliminazione dei presidi nelle scuole meno numerose
Walter Guastella
Walter Guastella
 
BELLUNO.
Non c'è pace per la scuola. Con la manovra finanziaria dell'estate, se confermata, si prospetta una nuova organizzazione che potrebbe portare, in provincia, alla creazione di altri istituti comprensivi anche nel capoluogo. E intanto, sono 21 i docenti in esubero nella scuola primaria, cioè di ruolo che non hanno più una cattedra e che dovranno recuperarla nell'organico di fatto, e 50 i perdenti posto alle superiori, che cioè non avranno più il loro posto dove erano stati assegnati al momento del conferimento del ruolo e che dovranno quindi cambiare sede.  
Le presidenze.
«Declassamento in vista per le istituzioni dirigenziali», spiega il responsabile di Tuttoscuola, Govi. «Infatti, se fino ad oggi ogni scuola ha diritto ad un dirigente, con la nuova manovra non sarà più così, per cui alcune dovranno essere gestite per reggenza. Questo diventerà una certezza per quelle scuole sotto i 500 studenti». Realtà che si adattano alla situazione montana dove attualmente sono 11 i posti vacanti di presidenza.  «Con questa manovra si avvierà una rivisitazione completa della carta geografica dell'istruzione», sottolinea Walter Guastella (Flc Cgil). Un provvedimento che cozza col concorso per presidi che rischia di essere a zero posti visto i tagli di circa 3000 dirigenti in tutta Italia.  
Gli istituti comprensivi.
Inoltre si prevede l'espansione degli istituti comprensivi laddove gli studenti siano compresi tra 500 e 300. Una situazione che secondo quanto previsto dalla manovra, dovrebbe partire già da settembre e potrebbe manifestarsi anche nello stesso comune capoluogo dove esistono oggi tre circoli didattici e due scuole medie. «Visto il numero per ogni istituto inferiore a 500 alunni», sottolineano Govi e Guastella, «si potrebbero avere due istituti comprensivi, uno magari con un circolo e le Nievo, e l'altro con un altro circolo e le Ricci. Così invece di cinque dirigenti se ne avrebbero tre». Anche «a Feltre potrebbe avvenire l'accorpamento tra le medie Rocca e il circolo didattico», prevede Francesco Corigliano (Flc). «Ma questo», prosegue il segretario Guastella «mette a serio rischio l'esistenza dei plessi nella nostra provincia».  Intanto, sempre per problemi di numeri di studenti, da settembre nascerà l'istituto scolatisco dimensionato «Segato-Brustolon» e il «Fermi» di Pieve di Cadore.  
I tagli all'Ata.
Resta confermato il taglio di 60 posti tra gli Ata. «Ma l'Ufficio scolastico di Belluno ha fatto il possibile per limitare i danni di questa riduzione che avrebbe messo a rischio l'apertura di alcuni plessi. Per cui si è preferito mantenere più collaboratori scolastici nelle scuole primarie e tagliarli nelle superiori, dove si è ridotto più di quanto previsto dai parametri ministeriali. Ancora una volta le conseguenze di una politica di tagli ciechi attuati dal governo ricadranno sull'utenza e sui lavoratori», prosegue Guastella.  
Contratti bloccati.
Inoltre, la manovra correttiva estiva del governo prevede il prolungamento al 2014 del blocco dei contratti già attuato per il periodo 2010-2013. In altre parole gli stipendi del personale della scuola rimarranno bloccati al 2009, «mentre l'inflazione cresce erodendo oltre il 20% il potere d'acquisto dei salari reali».

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