Inverno nero, a marzo alberghi chiusi

Il presidente Manaigo: «Tante strutture preferiscono fermarsi viste le scarse prenotazioni. A febbraio calo del 30%»
Di Alessandra Segafreddo

CORTINA

La crisi si fa sentire anche nella Regina delle Dolomiti. Per questo motivo, viste le scarse prenotazioni, ci sono degli albergatori che in marzo preferiranno chiudere i battenti.

Il grido d'allarme lo lancia Gherardo Manaigo, presidente degli albergatori di Cortina e titolare dell'hotel de la Poste: «La crisi è arrivata anche qui», ammette, «le piste sono battute, si scia ovunque, ma l'incertezza sul futuro economico, fanno sì che le famiglie non si muovano. C'è paura per le nuove tasse e la prima cosa che nel budget familiare si taglia sono le ferie. Questa settimana di carnevale sarà positiva per il turismo, pensiamo di avere un'occupazione pari ai tre quarti della disponibilità. Ma non basterà una sola settimana, per rimettere in rotta un inverno negativo».

In vista della Pasqua che quest'anno cade alta, domenica 8 aprile, le prospettive sono tutt'altro che positive. «È tutto il settore turistico a segnare una riduzione delle presenze, a Cortina ma non soltanto», continua Manaigo, «ho segnali, in tal senso, da tutte le altre località della nostra montagna. È il turismo a essere in crisi non solo Cortina. Per i dati è ancora presto, li avremo fra un paio di mesi, ma il calo è evidente, sia per gli alberghi, sia per gli impianti a fune, così come per le altre categorie che vivono di turismo».

Anche senza dati, è però possibile approssimare una stima: «Per quanto riguarda febbraio», ammette Manaigo, «sta andando davvero male: io ipotizzo un calo del 25%, forse 30% rispetto al 2011. Questa settimana andrà un po' meglio, fra il carnevale e il torneo internazionale di Polo sulla neve, l'evento sportivo e mondano dell'inverno. Ma sarà dura, da lunedì 27 in poi. Io terrò aperto sino alla fine, ma so già che alcuni miei colleghi, di alberghi di Cortina, mi passeranno i loro clienti, nel mese di marzo, quando chiuderanno, perché hanno fatto i loro conti e stabilito che non conviene tenere aperto».

Dagli alberghi alle piste, con le preoccupazioni di Luca Caproni, direttore della storica Scuola sci e snowboard Cortina, nata nel 1933, che conta 130 maestri. «La scorsa settimana non c'è stato un grande afflusso. Nel 2011 lavorammo bene sino al 20 marzo. Di certo, la crisi ha influenzato molto questa stagione, soprattutto per il turismo italiano: ci sono pochi soldi da spendere. Terminato il periodo di Natale e Capodanno, dopo le settimane di gennaio, con gli stranieri dell'Est, per le festività del culto ortodosso, c'è stato il crollo. A inizio febbraio, per noi maestri, possiamo stimare oltre il 70% in meno del solito.E dire che Cortina sta ancora bene: in altre realtà, mi dicono di situazioni ancora peggiori».

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