Inglese e tedesco? «Un po’ troppo ostici»

I ragazzi di Dal Piaz e Negrelli commentano il loro test. Qualche problema anche con scienze

FELTRE . Sia per gli studenti del liceo Dal Piaz che per quelli dell’Itis Negrelli, la terza prova della maturità ha portato con sé alcune domande che si sono però rivelate insidiose e per le cui risposte era necessario essere in possesso di una buona preparazione di base.

Con gli esami scritti si conclude anche una generazione, quella degli anni ‘90: i maturandi sono tutti o quasi nati nel 1999. A terminare per primi la prova sono stati gli studenti dell’indirizzo di scienze applicate.

«Avevamo una domanda per ciascuna della quattro materie», commenta Mattia Todesco, ovvero informatica, inglese, scienze, filosofia. La prova è stata affrontabile, con particolare attenzione ad inglese». «Ci è stato richiesto il tema del doppio in letteratura», concordano all’unisono Chiara Corrent e Stella Grilli, «per il quale era necessaria una maggiore riflessione, altrimenti le altre domande non si sono rivelate particolarmente complesse, considerata la preparazione svolta durante l’anno».

L’inglese si è rivelato un avversario ostico anche per i colleghi dell’indirizzo scientifico, insieme a scienze, mentre filosofia e storia dell’arte sono state più abbordabili anche secondo Mattia Mondin, che parla di una «difficile domanda sull’epoca del modernismo, sul quale si poteva allargare il discorso a Joyce e ad Eliot». I colleghi Maria Giovanna Toniolo, Federico Corso, Noemi Arboit e Francesca De Bortoli, invece non hanno dubbi: «Per scienze il tema era l’isometria e lì le formule devi saperle e basta. Non puoi inventare nulla. Per questo pensiamo che in molti abbiano avuto difficoltà».

Per l’indirizzo linguistico erano presenti filosofia, francese, tedesco e scienze. «Per francese il tema era sulla natura e su Emile Zola», dice Nadia Argenta «che si è rivelato fattibile, ma non per tedesco, per il quale bisognava costruire un testo complesso sulla Metamorfosi di Kafka, partendo da alcuni concetti chiave».

Eleonora Fantinel, Veronica Gaio, Laura Rech e Donia Mizane sono dello stesso avviso, vista il livello delle altre domande, ritenuto più semplice.

Alessia Marcon e Annalisa Filosa, per il classico dove c’erano storia, scienze, storia dell’arte e inglese, non hanno avuto difficoltà, «per argomenti già trattati». Per l’Itis indirizzo elettronico Matteo Faoro, Luca Scariot, Paolo Moriggia e Tommaso Coppe hanno incontrato matematica, inglese, educazione fisica e sistemi, che è risultato il più complesso. «Abbiamo avuto la fortuna di trovare educazione fisica insieme a matematica, fisica ed informatica», dicono Michele Turra, Kevin Ciprian e Riccardo Gubert per l’indirizzo informatico «che ci ha permesso di svolgere la prova tranquilli». Chiudono Braian Bassani e Chiara Dal Cin per l’indirizzo meccanici, dove con sistemi la terza prova è stata più impegnativa del previsto.

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