Incubo licenziamento per 170 insegnanti

Sono i diplomati magistrali assunti con riserva: a casa da domani i trenta che hanno già ricevuto il no del Consiglio di Stato
Studenti in aula in una scuola elementare, in un' immagine d'archivio. ANSA/LUCA CASTELLANI
Studenti in aula in una scuola elementare, in un' immagine d'archivio. ANSA/LUCA CASTELLANI

BELLUNO

Sono 170 i docenti tra scuola dell’infanzia ed elementare che presto si troveranno senza un lavoro. Trenta di loro da domani saranno già a casai, mentre per gli altri l’attesa non sarà troppo lunga. Si tratta degli insegnanti con diploma magistrale ante 2001-2002 che, inseriti nelle graduatorie ad esaurimento dopo un ricorso al Tar, avevano ottenuto il ruolo proprio in virtù delle ordinanze cautelari emesse dai tribunali, in attesa dei pronunciamenti definitivi del Consiglio di Stato. Pronunciamenti che per una trentina di loro sono stati negativi e che hanno causato la trasformazione dei ruoli in supplenze. «Per loro l’unica speranza è il concorso riservato», precisa il dirigente dell’Ufficio scolastico, Gianni De Bastiani.

«Questa spada di Damocle pende sulla testa di tutti i docenti con il diploma magistrale ante 2001-2002 inseriti nelle graduatorie con riserva in ottemperanza a ordinanze cautelari in attesa della sentenza del Consiglio di Stato», precisa Milena Zucco, segretaria della Gilda. Molti di questi insegnanti, che lavorano nel mondo della scuola da più di dieci anni, saranno senza un impiego da domani.

«I primi esiti negativi di questi ricorsi sono arrivati a febbraio», precisa Zucco, «quando la plenaria del Consiglio di Stato ha ribadito che il diploma magistrale non è da ritenersi titolo abilitante all’insegnamento. In poche parole, quelli che lo possiedono non possono essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento. Così stando le cose, trenta docenti nostri assistiti a febbraio si sono visti modificare i contratti in essere in supplenze. Perso il ruolo anche se con riserva, persa la possibilità di ricevere uno stipendio per 12 mesi, perso il lavoro. Una cosa assurda».

Molti altri docenti, quelli che hanno presentato il ricorso più tardi, attendono la risposta del tribunale, che arriverà sicuramente entro l’anno. Un’attesa che diventa una vera e propria agonia per chi aveva creduto nel posto fisso e tutto d’un tratto scopre che il sogno è stato infranto.

«In questo momento chi è in ruolo o ha un qualsiasi contratto con riserva ma non ha ancora ottenuto la sentenza definitiva, continuerà il suo percorso come niente fosse», sottolinea Walter Guastella, segretario della Flc Cgil. «Il problema è che, al momento del licenziamento, non potranno essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, ma dovranno accontentarsi di quelle di seconda fascia di istituto a disposizione dei presidi in caso di bisogno».

«Per tutti l’unica possibilità è rappresentata dal concorso straordinario riservato indetto dal Miur proprio per sanare una situazione assurda e vergognosa», interviene Lorella Benvegnù, segretaria della Cisl scuola. «Chi ha partecipato a questo concorso o anche a quello del 2016 potrà sperare di essere chiamato a prendere un ruolo o un contratto fino al 31 agosto».

Tutto dipenderà, però, da quanti posti si dovranno coprire il prossimo anno scolastico: metà cattedre, infatti, saranno assegnate dalle graduatorie dove questi insegnanti non sono presenti, l’altra metà dai concorsi, iniziando da quello del 2016 per poi passare a quello riservato. «L’unica speranza è che le graduatorie siano esaurite», conclude Benvegnù, «così le probabilità di assegnare più posti da concorso aumenteranno assieme alle occasioni per questi docenti di avere il posto fisso». —


 

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