Incidente in montagnaescursionista precipita e muore

Due donne trevigiane di Volpago del Montello e Montebelluna sono scivolate e precipitate per 30 metri dal sentiero 262 che, nel gruppo delle Marmarole in Cadore va dal rifugio Bajon al Chiggiato. Loreta Vello, 50 anni, è morta. L’amica è in condizioni disperate
CALALZO.
Ennesima tragedia della montagna. sabato pomeriggio due donne trevigiane di Volpago del Montello e Montebelluna sono scivolate e precipitate per 30 metri dal sentiero 262 che, nel gruppo delle Marmarole in Cadore va dal rifugio Bajon al Chiggiato. Loreta Vello, 50 anni, è morta. L’amica è in condizioni disperate. Maria Quaggiotto, 49 anni di Montebelluna, è stata portata all’ospedale San Martino di Belluno dove è ricoverata in condizioni gravissime nel reparto rianimazione. La prognosi è riservata. A tarda sera i sanitari hanno disposto il suo trasferimento all’ospedale di Treviso. Le due donne facevano parte di una comitiva di coristi e parenti dell’Accademia trevigiana Ars Canendi, ensemble vocale di Altivole San Vito, in provincia di Treviso. Maria Quaggiotto, in Sandre, è sposata con uno dei coristi del gruppo. Loreta Vello era un contralto. Oggi il coro avrebbero dovuto cantare al rifugio Chiggiato. Esibizione che, ovviamente, è stata annullata. Una parte della comitiva si trovava già al Chiggiato. Un’altra, una trentina di persone in tutto, aveva invece deciso di salire dal fondovalle e, dal rifugio Bajon, di arrivare al Chiggiato percorrendo il sentiero 262. Un sentiero che gli esperti non ritengono difficile e che, da un rifugio all’altro, si percorre in circa un paio d’ore. Ci sono però un paio di punti, brevi, ma di una certa difficoltà, contrassegnati da alcuni passaggi attrezzati, ferrate, che vanno percorsi con attenzione. Sono punti esposti. La tragedia è accaduta sotto forcella Peronat, a 1920 metri di quota. Per cause ancora da accertare le due donne hanno perso l’appiglio e sono cadute nel vuoto. Gli altri componenti del gruppo hanno subito lanciato l’allarme. In quota si sono portati gli uomini del soccorso alpino di Pieve di Cadore e l’elicottero del Suem con i sanitari che hanno recuperato il corpo di Loreta Vello. Intorno alle 16, Maria Quaggiotto, prima di essere caricata sull’elicottero, è stata intubata sul posto. Le sue condizioni sono apparse subito molti gravi per le ferite e i traumi riportati nel volo di una trentina di metri. Sconvolti i componenti del gruppo che hanno assistito, impotenti, alla tragedia. Nessuno sa capacitarsi di come le due donne possano aver perso l’appiglio precipitando nel vuoto. Sotto shock anche gli altri coristi e parenti che attendevano gli amici al rifugio Chiggiato. Tutti sono ripartiti alla volta del trevigiano nel tardo pomeriggio. I coristi del gruppo di Altivole San Vito sono conosciuti al rifugio cadorino. Altre volte erano saliti in quota per cantare. La gestrice del rifugio, Anna Palatini, non sa trattenere l’emozione. «Certo che conoscevo le signore. Erano state qui altre volte. Non riesco proprio a capire come possa essere successa una tragedia del genere. Sono veramente sconvolta. E pensare che domani mattina (questa mattina per chi legge, ndr) avrebbero dovuto cantare proprio qui al rifugio». La squadra del soccorso alpino di Pieve di Cadore intervenuta sul posto, dopo aver recuperato il corpo di Loreta Vello, ha ottenuto il nulla osta della magistratura per la rimozione. La salma della donna è stata così portata a valle dall’elicottero del Suem fino a Belluno dove è stata ricomposta all’ospedale San Martino.

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