Inaugurata la pista La Volata, debutto sognando la Coppa

La nuova pista del Col Margherita unisce politici (e sportivi) di Veneto e Trentino: «Le Dolomiti non devono avere confini»
PASSO SAN PELLEGRINO. Ci voleva una pista da sci per mettere assieme assessori e sindaci provenienti dal Veneto e dal Trentino a 2 mila metri di quota. È accaduto ieri mattina al passo San Pellegrino dove – dopo un’estate di lavori di adeguamento – è stata inaugurata la nuova pista La Volata: un tracciato di 2,4 chilometri di lunghezza, che scende dal Col Margherita per 630 metri di dislivello e con pendenze fino al 50%.


Gli sciatori hanno cominciato a conoscere questa pista già durante la scorsa stagione, ma da quest’anno La Volata è pronta per le competizioni internazionali tanto che l’assessore trentino Tiziano Mellarini – guardando il presidente della Fisi, Flavio Roda presente con l’azzurra fassana Chiara Costazza – ha detto: aOra speriamo nella Coppa del Mondo».


La Volata è pronta: con tutte le dotazioni di sicurezza necessarie per una competizione internazionale, ma anche con la cablatura in fibra ottica indispensabile per ospitare i grandi eventi dello sport che richiedono grandi investimenti anche per la comunicazione (a partire dalle riprese televisive). Il grande sci potrebbe cominciare ad arrivare sul passo San Pellegrino in occasione del recupero di un’altra competizione, ma intanto ci sono già le certezze della Coppa Europa e soprattutto dei Mondiali Juniores del 2019.


La Volata è una pista che parte in provincia di Belluno e arriva in provincia di Trento, ecco perché ieri assieme a Mellarini era presente il collega Federico Caner, assessore al turismo veneto, a parlare di collaborazione fra le due province, tracciando un buon bilancio dell’operazione fondi di confine: «Perché i turisti non guardano i confini e le Dolomiti devono essere promosse senza steccati».


Di fronte a lui quattro sindaci di confine, cioè i primi cittadini di Moena, Soraga, Falcade e Canale d’Agordo, che condividono il territorio della skiarea. E poi ancora gli assessori trentini Mauro Gilmozzi (sci ai piedi) e Mauro Dallapiccola con il parlamentare bellunese Roger De Menech, il consigliere provinciale ladino Giuseppe Detomas e la procuradora Elena Testor. Presente anche il presidente di Superski Dolomiti, Sandro Lazzeri con Erich Gummerer, fondatore della Techno Alpin di Bolzano (azienda di punta nel settore dell’innevamento artificiale) e naturalmente il direttore dell’Apt di Fassa, Andrea Weiss.


Mauro Vendruscolo – presidente delle funivie del San Pellegrino – ha tirato le somme dell’operazione (costata in totale 2 milioni e 180 mila euro) e ha voluto ricordare il padre Alberto, pioniere del turismo dello sci a passo San Pellegrino: «Il primo che ha intuito le potenzialità di un tracciato come questo». E poi ha ringraziato i tecnici delle amministrazioni di Trento e Belluno che hanno seguito l’intera operazione: «Un progetto che era nel cassetto da qualche anno, con qualche timore perché ci sembrava azzardato, ma con l’arrivo dei mondiali del 2019 ha trovato lo slancio necessario per essere realizzato».




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