In tanti a Valle per i funerali di Tiziano Favero
VALLE. «La montagna ha portato via con sé Tiziano, Daniele e Mirco». Così il parroco decano di Valle, don Vito De Vido, ha ricordato ieri i tre giovani uomini travolti dalla valanga che domenica è scesa in Val Fonda: Tiziano Favero, Daniele Costan Zovi e Mirco De Col. Nella chiesa parrocchiale di Valle, i fedeli si sono riuniti per dare l'ultimo saluto a Tiziano. Un uomo di 44 anni, molto riservato, un grande appassionato della montagna, che da quando aveva 15 anni lavorava a Tai di Cadore, alla “Luigi Da Vià”, azienda specializzata nella produzione di minuteria per l’occhialeria.
Gli uomini del Soccorso Alpino, insieme al delegato provinciale del Cnsas, Fabio Rufus Bristot, hanno portato la bara dentro la chiesa e poi fuori, prima che partisse per il centro di cremazione. Al loro fianco i militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, guidati dal capitano Leonardo Landi. Favero era amico degli uomini della montagna, dei soccorritori, degli alpinisti, e i due compagni scomparsi con lui erano appartenenti ai Corpi di soccorso.
«Di fronte allo spettacolo della creazione che le nostre montagne ci forniscono», ha detto don Vito nell'omelia, «ciascuno di noi reagisce in maniera diversa. C'è chi si rasserena davanti alle montagne, chi non si accorge della bellezza straripante che lo circonda, perché troppo preso dalle mansioni quotidiane; chi ha il desiderio di toccare, di calpestare le montagne. Uno dei racconti sulla Creazione dice che Dio al termine creò le cime dei monti e poi si riposò. Le montagne sono uscite per ultime dalle mani del Signore e sono diventate così perché si protesero per l'ultima volta verso colui che le aveva plasmate. La nostalgia, l'anelito che i monti ebbero verso Dio, è lo stesso che attira l'animo di alcuni uomini non solo a contemplare le cime dal basso, ma ad appoggiarvi i piedi, a sentirle con le mani. La montagna quando anela verso Dio coinvolge chi vi è sopra. Questo è successo a Tiziano, che aveva un amore forte per la montagna. Questo è successo a Mirco e a Daniele. Un abbraccio forte, improvviso tra i tre uomini e la montagna. Poi di nuovo il silenzio. Poi i soccorsi, la speranza che Daniele e Mirco potessero farcela. Invece la montagna li ha portati tutti e tre via con sé. Il Signore c'era, era accanto a loro in quel tragico momento. Oggi il Signore è accanto a chi piange e soffre per la morte di Tiziano. Il Signore è nelle nostre lacrime, nei nostri abbracci, nelle strette di mano ed è ancora sulle cime dei monti. Tiziano era un uomo tanto silenzioso», ha concluso don De Vido, «un uomo riservato, ha vissuta una vita quasi nascosta, come un sentiero tra i mughi, come una via di arrampicata ancora da tracciare».
Il sindaco di Valle, Bruno Savaris, con la fascia tricolore, ha portato ai familiari di Favero il cordoglio a nome di tutta la comunità.
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