In ospedale arriva la guida dedicata ai non vedenti

Accolta la richiesta di Simona Zanella, vicepresidente dell’Unione ciechi Il direttore Tognon disponde l’accoglienza all’ingresso e l’accompagnamento

FELTRE. L'ospedale formerà il proprio personale per accompagnare i non vedenti. Grazie alla grinta e alla determinazione di Simona Zanella, non vedente feltrina e vicepresidente dell'Uici di Belluno, ora tutti i ciechi potranno contare su un accompagnatore per districarsi nel dedalo di corridoi dell'ospedale, provvisto solo di cartelli colorati e frecce variopinte, ma non di pavimentazione loges o altre indicazioni tattili che sappiano indirizzare chi non può usare la vista per orientarsi. Simona Zanella è una donna che ha fatto delle lotte per i diritti dei non vedenti il suo pane quotidiano. Proprio ieri mattina si è recata al Santa Maria del Prato assieme a Fernando Giacomin per discutere con il direttore medico Lorenzo Tognon del problema di saper accogliere le persone con disabilità visiva nella struttura ospedaliera. «Il responsabile si è dimostrato molto sensibile», ha scritto subito dopo su Facebook, «prestandoci grande attenzione e aiutandoci a risolvere gli ostacoli fondamentali che un cieco può incontrare arrivando in ospedale. Ha accettato di mandare una circolare interna in cui chiederà al personale in portineria o infermieristico, in caso di necessità, di accompagnare il disabile visivo al reparto o all'ambulatorio nel quale dovrà recarsi. Così un cieco potrà andare in ospedale anche senza un accompagnatore, potendo contare su un aiuto da parte del personale. Abbiamo anche concordato alcuni incontri da tenere nella scuola per infermieri, per formare i futuri dipendenti sull'accoglienza dei disabili. Il direttore ci ha anche chiesto un opinione sui lavori che si stanno ultimando nell’ospedale, che sarà presto dotato di una nuova portineria e di un bar. Ci metterà in contatto con l'architetto responsabile per far sì che ci siano tutti i requisiti che possano aiutare i disabili nella loro autonomia di movimento. Sono soddisfatta», conclude la donna, «ogni tanto tutto il nostro lavoro, per fortuna, serve a qualche cosa». Non più tardi di un mese fa, Simona Zanella aveva avuto un problema di udito, «fatto grave per chi, privo della vista, si basa quasi esclusivamente su di esso per orientarsi», e dopo essersi fatta portare in ospedale da un taxi, era stata aiutata dal personale a raggiungere il reparto accompagnata dal suo cane guida Isa, per il quale non era stato sollevato alcun problema. L'apertura della struttura a forme di accoglienza è un segnale positivo, soprattutto in un periodo come questo segnato dai tagli alle spese, che guarda caso colpiscono sempre prima le fasce più deboli. (f.v.)

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