In monorotaia a 80 km ora «Non servono gallerie e porta 5 mila persone»

AGORDO
Un collegamento ferroviario da Belluno ad Agordo, eventualmente fino ad Alleghe, su monorotaia.
Lo propone la società svizzera Intamin Transportation come alternativa agordina al treno delle Dolomiti. L’architetto Fernando De Simone, specializzato in trasporti, tunnel, costruzioni sotterranee e sottomarine, ingegneria sismica, l’ha proposto in sede Ance, nei Comuni più interessati, da Belluno ad Agordo, in Unione Montana dell’Agordino e in Provincia. Grazie ad un eventuale accordo con la Regione Veneto, il progetto potrebbe essere esteso a Cortina e, successivamente, a Bolzano. I costi, dai 13 ai 15 milioni al chilometro, quindi dai 360 ai 450 milioni per arrivare ad Agordo, altri 240 o 300 per salire fino ad Alleghe.
«Avendo una concessione per 40 anni» precisa De Simone «la struttura potrebbe essere realizzata in 2 anni, utilizzando il Project Financing». La capacità di trasporto media di 1000 persone ora per direzione di corsa, può essere aumentata fino a 5000 persone ora per direzione. Ma si troverebbero nella tratta mille persone da trasportare ogni ora? De Simone ritiene di sì, qualora ci fosse un accordo con Luxottica e le altre industrie.
Tanto più che la presenza di un servizio così puntuale potrebbe sollecitare l’insediamento di ulteriori imprese. Argomento di cui De Simone ha trattato con un dirigente di Ance, in ambito Confindustria. Le vetture, peraltro, trasporterebbero una quarantina di passeggeri ciascuna. Per proteggere i passeggeri dai virus, le vetture stesse sono dotate di termoscanner, separatori dei posti in plexiglas e filtri per disinfettare l’aria, posizionati in alto. L’impatto ambientale? Nessuno, semmai molto scarso. La nuova ferrovia scorrerebbe, infatti, lungo la strada. La monorotaia è posata su una struttura in calcestruzzo, basata su piloni alti possibilmente non meno di due metri. Nessuna galleria.
Il treno viaggerebbe a cielo aperto, lungo la strada principale. «Troppo costoso traforare una montagna» dice De Simone «e troppo pericoloso, perché le sorprese sono sempre in agguato. La velocità di percorrenza è di 80 chilometri. Nell’eventualità che la Regione non confermi l’ipotesi progettuale del Treno delle Dolomiti, De Simone si dice anticipatamente “ben lieto” di poter collaborare con la stessa Regione ad un progetto di ferrovia tra Calalzo e Cortina proseguendo da Alleghe fino ai piedi della Tofana, sempre seguendo le strade principali. «In questo caso dovremmo dividerci la spesa» . Con la monorotaia, riducendo la velocità si può arrivare a superare pendenze fino al 60 per cento. Nei tratti pianeggianti (fino al 7 per cento di pendenza) è competitiva con la velocità del treno (80 km orari) ma essendo gommata recupera sui tempi di frenata e di accelerazione.
«Ben vengano le idee, questa sinceramente mi sembra fantascientifica» commenta Silvia Cestaro, reduce dal patrocinio del treno agordino («il progetto è stato ulteriormente perfezionato»). «La monorotaia è fine a se stessa, non si interconnette con la rete» taglia corto un esperto come Helmut Moroder. «Bella idea, ma i soldi dove li troviamo?», gli fa eco Leandro Grones, sindaco di Livinallongo. Che la società Intamin Transportation non rappresenti un’avventura lo certifica la presentazione in anteprima al Comune di Milano, del treno anti-Covid. Il nuovo sistema è costituito da carrozze – come quelle proposte a Belluno – con cabine completamente separate le une dalle altre, che hanno otto posti l’una collocati sui due lati, a una distanza di tre metri. —
fdm
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