In carcere da poche ore, si suicida nella sua cella

Tragico gesto nella notte tra sabato e domenica di un 45enne della Valbelluna. Il sindacato autonomo di polizia penitenziaria: «A Baldenich costante tensione»
gian paolo perona- perona- belluno- carcere
gian paolo perona- perona- belluno- carcere

BELLUNO. Aveva varcato i cancelli del carcere di Baldenich solo da poche ore e la notte stessa ha deciso di farla finita, impiccandosi nella sua cella.

A scoprire il corpo senza vita del 45enne G.C., italiano e residente in Valbelluna, è stata una guardia carceraria durante la ronda notturna: inutili la chiamata e l’arrivo dei soccorsi, il personale medico non ha potuto far altro che constatare l’avvenuto decesso.

Il 45enne era stato tradotto nella casa circondariale del capoluogo nel primo pomeriggio di sabato, a seguito di una vicenda legata a maltrattamenti in famiglia. L’uomo, come da protocollo penitenziario per chi non ha precedenti esperienze in carcere, era stato confinato in una cella singola, isolato dal resto dei detenuti. E proprio tra le mura della casa circondariale di Baldenich l’uomo ha meditato il gesto estremo, portato a termine con il favore della notte.

A rendere noto l’episodio è stato il sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe), spiegando confermando che l’uomo «si trovava da meno di 24 ore per il reato di maltrattamenti in famiglia. «L’ennesimo suicidio di un altro detenuto in carcere dimostra come i problemi sociali e umani permangono, eccome, nei penitenziari, anche in quello di Belluno», ha precisato Giovanni Vona, segretario nazionale per il Triveneto del Sappe, «al di là del calo delle presenze prodotto dai vari decreti svuota-carceri».

Sull’accaduto la Procura di Belluno ha aperto un fascicolo al fine di stabilire come si sono svolti i fatti.

«Al 30 aprile scorso erano detenute nella casa circondariale di Belluno 96 persone rispetto agli 89 posti letto regolamentari: 20 gli imputati, 75 i condannati e un internato», aggiunge Vona. «Nel 2015 si sono verificati nel carcere bellunese 30 atti di autolesionismo, 4 tentati suicidi sventati in tempo dagli uomini della Polizia Penitenziaria, 18 colluttazioni e 21 ferimenti, a testimonianza di una costante tensione detentiva».

Da Roma, il segretario generale del Sappe, Donato Capece, ha invece sottolineato come «la situazione nelle carceri resta allarmante, altro che emergenza superata. Per fortuna delle istituzioni, gli uomini della polizia penitenziaria svolgono quotidianamente il servizio in carcere, come a Belluno, con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici».

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