Imprenditore assolto dopo 12 anni di calvario

ARSIE’. Dodici anni per l’assoluzione. Tra il 2002 e il 2004, il concessionario di automobili arsedese Nelso Bassani era stato accusato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa allo Stato, reati fiscali e falso ideologico, arrestato e condannato in primo grado nel 2008 dal tribunale di Bassano del Grappa. Secondo la procura della Repubblica vicentina aveva promosso, costituito e capeggiato un’associazione a delinquere dedita alla commissione di tutta una serie d’illeciti di natura fiscale a proposito di operazioni commerciali nell’ambito della Comunità europea. Un’evasione di decine di migliaia di euro per la quale erano stati arrestati altri due imprenditori, attuata attraverso società di comodo. Società “cartiere” intestate a prestanome in difficoltà sulle quali lo Stato non avrebbe potuto rivalersi dal punto di vista economico, perché nullatenenti.
Bassani si era sempre dichiarato innocente. Non aveva mai negato i rapporti di compravendita con la Time Port del bassanese Paolo Stevan. Quest’ultimo vendeva un po’ ovunque, pertanto è normale che tra i suoi clienti ci fosse anche il feltrino. Ma secondo la difesa di Stortoni erano auto regolarmente fatturate e pagate fino all’ultimo centesimo. Il processo si è concluso con la condanna a tre anni e quattro mesi La nuova difesa Paniz ha proposto appello (in aula Raffaella Mario). Sono passati altri otto anni, nel frattempo anche il reato è caduto in prescrizione, ma i giudici della seconda Sezione penale della Corte d’Appello di Venezia hanno completamente riformato la sentenza nel merito, assolvendo Bassani per non aver commesso il fatto.
Formula piena: «La fine di un incubo», sottolinea l’imprenditore arsedese, «mi ero sempre proclamato estraneo ai fatti contestati e, alla fine, posso dire che avevo ragione.Malgrado siano passati più di 12 anni da quando ero stato ingiustamente accusato, è stata fatta giustizia».
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