Il sole filtra dal Civetta: arriva la primavera. La foto di Simone Prà fa il giro dei social

Il diciannovenne di Agordo ha immortalato i raggi nel foro equinoziale tra la Torre d’Alleghe e la Torre di Valgrande 

BELLUNO. Carpe solem, Simone, che poi i raggi restano nelle giornate delle persone! Lui, Simone Prà, ha 19 anni, vive tra La Valle e Alleghe e dalla fine della terza media si è appassionato alla fotografia. Complice papà Claudio, apprezzato artista dell’obiettivo e profondo conoscitore delle Dolomiti. «Quel giorno eravamo sul Fedaia», racconta Simone, «e mi ha passato la “compatta” chiedendomi se volevo fare qualche scatto. L’ho presa senza troppa convinzione pensando che gliela avrei restituita a breve senza particolari rimpianti».

Oggi ha una Canon 6D Mark II. Con questa attrezzatura giovedì, come Giosuè nella Bibbia, ha nuovamente fermato il sole nel foro equinoziale tra la Torre d’Alleghe e la Torre di Valgrande sul Civetta. Un foro scoperto il 19 marzo 1948 da Giuseppe De Donà e regalato al figlio Lorenzo, poi reso celebre nel 2013 dalla telecamera del grande giornalista alleghese Celestino Vallazza.

Da allora ogni anno lo fotografano in tanti nei giorni attorno all’equinozio di primavera, ma anche dopo quello di autunno. Ogni anno, però, l’emozione che quelle immagini regalano a chi le guarda sorprende. «È incredibile il successo che queste foto hanno avuto sui social», continua Simone, «vedere che altri apprezzano quello che fai aumenta la soddisfazione». Su Facebook, solo sulla sua pagina, ha avuto 1256 condivisioni e 5037 like.

Giovedì scorso padre e figlio hanno preparato le macchine fotografiche e il cavalletto e sono tornati in riva al lago di Alleghe, perché il giorno precedente erano stati ostacolati dalla foschia. «Erano le nove meno un quarto», spiega Simone, «eravamo posizionati vicino al vecchio asilo». Da lì ha puntato l’obiettivo 24-105mm e “ha beccato” il sole sia nella prima fessura, che in quella più piccolina accanto, creatasi negli anni. «In quella grande sosta circa due minuti, nell’altra meno e bisogna avere un po’ di fortuna a trovare il punto giusto in cui posare il cavalletto».

Claudio è tornato anche due giorni dopo e ha dovuto spostarsi a ridosso del palaghiaccio per centrare l’obiettivo. «Forse c’è un altro punto vicino all’ex chalet al lago», conclude Simone, «bisogna provare». Intanto i raggi del sole sgusciati dal Civetta hanno colpito migliaia di persone, ricordando loro che il sole, comunque, c’è sempre e sbuca ogni giorno da qualche parte. —

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