Il sindaco di Sappada pensa all’agriturismo

Ma c’è anche chi è venuto dalla Brianza con l’intento di aprire una fungaia e un lombricaio a Trichiana

BELLUNO. C’è anche un sindaco tra gli studenti del corso di formazione per futuri imprenditori agricoli. Si tratta del primo cittadino di Sappada, Manuel Piller Hoffer, geometra, che sogna un agriturismo e che si è già messo all’opera in vista della fine del suo mandato nel 2019.

C’è anche chi è venuto dalla Brianza per aprire un’attività nel Bellunese. È Simone Del Mastro, 39 anni di Carate Brianza (Monza Brianza), che ha vissuto 15 anni a Padova, e poi si è trasferito nell’Agordino e ora a Trichiana dove ha aperto la sua azienda agricola “La tenuta delle Alpi”. «Sono perito agrario, per 12 anni ho lavorato per ditte di logistica, poi un caro amico si è trasferito in Agordino e anch’io l’ho seguito là dove da ragazzo andavo a sciare. Con il Psr servivano appezzamenti di terreno da lavorare che in Agordino però non è semplice trovare, vista la frammentazione fondiaria, e così sono venuto a Trichiana. Qui ho aperto un’azienda multifunzionale impegnata su più settori: dall’allevamento avicolo a quello di mucche da carne, capre e maiali, tutti allevati allo stato brado e semi brado. Inoltre coltivo orticole sia in serra che in campo, funghi, e l’intenzione è realizzare un laboratorio per produrre salumi e conservare i funghi, una lombricaia per lo smaltimento degli scarti e infine aprire una fattoria didattica».

Christian Galler, 36 anni di Sappada, insieme alla famiglia gestisce da diverso tempo il rifugio Calvi, mentre d’inverno lavora agli impianti di risalita. Un’attività che intende differenziare e collegare. «Da sempre tenevo qualche gallina e vedevo che la gente del rifugio chiedeva di poterne acquistare. E allora ho deciso di intensificare l’allevamento: ora ho un centinaio di galline. Lo scopo è quello di collegare l’attività del rifugio “a km zero” all’agriturismo ad alta quota, allevando oltre alle galline anche conigli ed asini».

Per Emilio Fundone, 31 anni di Pieve di Cadore, perito informatico dopo anni di lavoro a Padova, arriva la scelta di cambiare vita. Insieme alla moglie si è dedicato prima alla coltivazione di orticole e di canapa aprendo l’azienda agricola “Il frutto del Cadore”. Da qui poi la gestione del rifugio Cercenà a Domegge. «La produzione agricola viene in parte utilizzata per il rifugio in parte viene data alla vendita diretta. Ma sogno di creare un laboratorio per trasformare i prodotti in loco», conclude Fundone. (p.d.a.)

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