Il sindaco ai Modena City Ramblers: «Cantate da noi»

SANTO STEFANO. Verranno a cantare in Comelico i Modena City Ramblers? L'invito è stato lanciato dal sindaco Alessandra Buzzo al bassista del gruppo Massimo Ghiacci, ieri, nel corso di una telefonata in cui i due (entrati in contatto tramite il nostro giornale) si sono ringraziati a vicenda, con la massima cordialità.
«Gli ho telefonato io per dirgli grazie della bella canzone che il gruppo ha dedicato alla nostra storia», spiega Alessandra Buzzo, «ed ho trovato dall'altra parte del filo una persona molto gentile e sensibile. Tanto che è stato lui poi a ringraziare a più riprese noi perché mi ha detto che sono proprio storie come questa a dare dignità alla loro musica». Che, come si sa, è fatta molto di impegno civile.
La storia che ha colpito la fantasia dei Modena City Ramblers è quella di Sainey, Ousmane e Jude Thaeddeus, tre ragazzi scappati dall'inferno della Libia e giunti due anni fa a Santo Stefano. Loro il 24 marzo 2012 hanno sposato, in municipio, Veronica, Marika e Chiara, tre ragazze del posto; ed hanno coronato così un sogno, iniziato una nuova vita, aperto una finestra su un futuro che si è improvvisamente allargato.
Una bella storia di solidarietà che, per la sua forza evocativa, aveva immediatamente varcato i confini del Comelico ed era diventata di interesse nazionale. L'eco della vicenda era arrivata anche a Massimo Ghiacci, che poi l'aveva ricercata ed approfondita nel momento di dare vita al nuovo album dei Modena City Ramblers, uscito a febbraio con il titolo “Niente di nuovo sul fronte occidentale”. Il doppio Cd che contiene, appunto, anche il pezzo “Fiori d'arancio e baci di caffè” dedicato ai tre matrimoni multietnici di Santo Stefano di Cadore.
Alessandra Buzzo e Massimo Ghiacci hanno anche deciso che si incontreranno, «anche fosse solo per bere qualcosa insieme», ha detto Ghiacci, «e conoscere personalmente i ragazzi protagonisti di questa favola che è diventata realtà».
Ma allora perché non pensare a qualcosa di più? Perché non organizzare un concerto che sarebbe senza dubbio un evento per il Comelico e tutto il Cadore? «Sarebbe un sogno», commenta la Buzzo, «ma anche i sogni a volte si realizzano, come dimostrano i nostri ragazzi. Io l'idea l'ho lanciata ed ora cominciamo a ragionarci su. Anche perché Massimo Ghiacci mi ha detto “perché no?”, e quindi, pur con tutte le difficoltà che comporta organizzare un evento così impegnativo, vedremo come poterlo realizzare. E soprattutto se riusciremo a trovare qualche sponsor che ci dia una mano».
Il sindaco si dice particolarmente colpita in particolare dall'affabilità e dalla cortesia di Ghiacci. «È incredibile come abbiano colto, lui e i suoi compagni della band, il senso di questa nostra vicenda. Ed è bellissima la sensibilità che hanno dimostrato e che traspare dal testo della canzone. Abbiamo parlato anche delle difficoltà, certo, delle incomprensioni che si sono manifestate in occasione dei matrimoni. Ma tutto si supera se ci sono motivazioni forti, se si mette avanti la determinazione ed il coraggio». Quindi il concerto si farà? «Ovviamente loro devono vedere gli impegni già presi e bisognerà fare delle valutazioni, ma Massimo Ghiacci mi ha detto che l'idea di un concerto in montagna è interessante e che ci penseranno».
Stefano Vietina
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