Il San Lorenzo riceve tre cappelli Tra le pizzerie brilla “Da Ezio”

Tante conferme e qualche volto nuovo tra i super ristoranti bellunesi In Alpago c’è anche il Dolada, numerose le nomination a Cortina  

BELLUNO. L’Alpago vanta i due migliori ristoranti della provincia di Belluno. La Guida Espresso “I Ristoranti e i Vini d’Italia 2020”, presentata ieri al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, dopo aver testato circa 3 mila ristoranti, pizzerie e trattorie, ha assegnato tre cappelli (il massimo è cinque) alla “Locanda San Lorenzo” di Pieve d’Alpago e due al Dolada di Puos. Tra le cento “migliori pizzerie d’Italia” c’è “Da Ezio” ad Alano di Piave, accreditato di tre pizze. Ma, attenzione. Fra i ristoranti con due cappelli si piazza anche il San Brite di Cortina, ma la “regina delle Dolomiti” vanta anche un cappello, per la cucina dell’Hotel Rosapietra (“La corte del lampone”) e per il “Tivoli”. Buona copertura anche per i feltrini che possono accomodarsi al “Panevin” o all'Enoteca Contemporanea.

La Guida Espresso segnala, a Belluno, il “Terracotta” (“piccolo, accogliente, con una cucina semplice ma eseguita correttamente e che si esprime attraverso piatti ben presentati, sia di terra sia di mare”) , il ristorante Al Borgo, La Fenice, la Nogherazza di Castion, le “Officine”. Una particolare menzione anche per “Da Aurelio” sul passo Giau, e, quanto a Cortina, i ristoranti “Al Camin”, “Baita Fraina”, “Baita Piè Tofana”, “La Ciasa”, “Dolomiti Lodge Alverà”, “El Camineto”, “ Il Gazebo” dell’Hotel Cristallo, il “Lago Pianozes”. Basta? Ovviamente no. Come può mancare “Al Capriolo” di Vodo? Viene segnalato con l’esplicitazione dei suoi tradizionali meriti.

Ma che cosa ha di tanto attrattivo la “Locanda San Lorenzo”? Il prezzo, chiariamo subito, è tra i 55 ed i 90 euro. “Dal 7 gennaio dell’anno 1900, giorno dell’apertura, sapienza e stile sono coniugati con discrezione”, spiega la guida. “Un percorso del gusto tracciato da tre generazioni e che ora vede Renzo Dal Farra al timone del locale. È innata la sua capacità di utilizzare i prodotti del territorio in maniera inattesa, come ben gli riesce con la trota dell’Alpago marinata al gin&tonic e maionese all’aneto, oppure dispiegando la sua cultura tecnica al servizio della tradizione, come succede con l’uovo di asparagi, erbe spontanee e spugnole”. —



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