«Il problema Acquabona va affrontato alla radice»

Franceschi e Zaia all’unisono contro l’Anas: «Anche in vista dei Mondiali 2021 non è pensabile una programmazione senza infrastrutture almeno minime»
Di Alessandra Segafreddo

CORTINA. «Il problema della frana di Acquabona va risolto una volta per tutte». A dirlo sono il sindaco Andrea Franceschi e il governatore Luca Zaia, che fanno appello all'Anas affinché intervenga definitivamente su una situazione che è di sua competenza. «In vista dei Mondiali di sci del 2021», dichiara Franceschi, «dobbiamo pensare a risolvere i problemi più stringenti, tra cui il primo è la frana di Acquabona: non è pensabile affrontare un lavoro di programmazione di un evento mondiale senza avere delle infrastrutture minime che garantiscano a tutti di affrontare serenamente il traffico, soprattutto quello di tutti i giorni. Cortina ha la fortuna, e il merito, di avere gli impianti e le piste migliori per ospitare i Mondiali nel 2021, ma», precisa Franceschi, «anche la Federazione internazionale durante il suo ultimo sopralluogo ha sottolineato la necessità urgente di risolvere la questione di Acquabona e di migliorare la viabilità interna del paese».

La frana scesa lunedì mattina all'alba è la quarta solo in questa estate. Per quattro volte, da giugno, dal Sorapis sono colati ghiaia, fango e massi, dritti sulla Statale di Alemagna. La strada, che rappresenta il collegamento principale per raggiungere Cortina, è stata chiusa, ripulita, messa in sicurezza e riaperta. Un'operazione che ha creato grossi disagi al traffico, a chi lavora, ed anche a chi era in vacanza.

«La frana di Acquabona», ha detto il governatore Zaia, ieri mattina ai microfoni di Radio Cortina, «ad ogni pioggia arriva in strada. Qui non ci siamo trovati davanti all'evento inatteso come un tornado, è bastata una pioggia. Questa non è un'opera che deve seguire la Regione, perché la frana insiste su una strada dell'Anas, per cui è l'Anas che deve mettere in sicurezza questa arteria. Le frane che stiamo seguendo noi, come quella su Peaio, sono controllate. A Peaio si è visto che le briglie sul Rudan realizzate da noi hanno salvato la situazione ben due volte. L'Anas invece è latitante; e, quando dico Anas, dico Governo. Il Governo che manda i suoi esperti a fare le visite di cortesia in giro per il Bellunese. Penso a Santo Stefano, quando c'è stata la frana; però poi bisogna finanziare le opere. Io ho chiesto 60 milioni di euro per la galleria di Coltrondo, ma non si è visto ancora un centesimo. Questa è la situazione. Ci sono stati tre morti a San Vito, ci hanno concesso lo stato di crisi e ci hanno dato 2 milioni di euro da spartire tra la riviera del Brenta, Acquabona, San Vito, Cancia, Peaio ed Auronzo su danni per 100 milioni . Non dovrebbe davvero funzionare così. Ben venga la visita del Governo», ha concluso Zaia, «ma poi che arrivino anche i nostri soldi».

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