Il portone Iulm è chiuso per sempre
Buona parte delle dipendenti evita il buffet di commiato

Foto di gruppo per le dipendenti A destra la visita del sindaco Vaccari
FELTRE.
Hanno chiuso per l'ultima volta il pesante portone di palazzo Borgasio ponendo fine a quarantadue anni di storia della Iulm in città. E con un ultimo sussulto di orgoglio, la maggior parte delle dipendenti hanno lasciato via Luzzo senza unirsi alle autorità - erano arrivati all'università il sindaco Gianvittore Vaccari e il vice Ennio Trento - per un saluto di commiato. Un ultimo giorno dai due volti quelli di venerdì alla Iulm. Nell'aula magna un tavolo imbandito con un piccolo rinfresco per il brindisi d'addio, al piano inferiore la delusione e la rabbia di chi resta senza lavoro e ha capito di essere solo un meccanismo di un ingranaggio che si è rotto per sempre. Le centinaia di laureati, i docenti e gli ospiti illustri sfilati nei decenni nelle aule dell'ateneo, le cerimonie di apertura dell'anno accademico, i tantissimi aneddoti sono solo un ricordo. E buona parte delle dipendenti sembra proprio avere individuato nel sindaco il liquidatore dell'esperienza universitaria. Visione certamente di parte, ma da rispettare. Palpabile l'imbarazzo quando Vaccari è giunto a palazzo Borgasio incrociando i volti dei dipendenti. Solo qualche battuta con Raffaella Bellot. Poi è salito al piano superiore dove il clima era mesto, ancorché più sereno. Là c'era anche il vice Ennio Trento, accolto da una delle dipendenti, Isabella Pilo, che ha intrattenuto gli ospiti in attesa di un'ultima rimpatriata che però non ha visto la partecipazione della maggioranza delle colleghe. Proprio Pilo ha riconosciuto a Ennio Trento il merito di essersi speso per tentare di salvare il salvabile, anche se poi l'obiettivo è stato sostanzialmente fallito. Trento e il professor Vincenzo Russo, prorettore della sede di Feltre, apparsi come tessitori, non l'hanno spuntata e le loro trattative più o meno ufficiali sono state travolte dagli eventi. A Feltre resteranno qualche master, il primo dei quali in programma nella primavera inoltrata del 2011, e una parte dei libri che componevano la ricca dotazione di circa quarantamila volumi della biblioteca ospitata alle ex scuderie napoleoniche. Se una parte, ancorché minoritaria, di quel patrimonio librario resterà in città, tutto da inventare è l'utilizzo delle ex scuderie napoleoniche, fino al 31 dicembre gestite proprio dal personale Iulm. Alle 12,30 le dipendenti hanno dato l'ultimo colpo vigoroso al portone senza nemmeno chiuderlo a chiave perché al piano di sopra c'era ancora qualcuno che parlava di ciò che è stato e non sarà più. Niente bicchierata per tutti. Restano solo l'amarezza e un grande cartello di partecipazione al lutto per la morte dell'università a Feltre. (r.c.)
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