Il Pordoi perde un’istituzione: addio alla “sentinella” Giusy

Originaria di Feltre, 77 anni, arrivò sul passo da ragazzina e sposo poi Danilo De Zulian Prese in mano il bar e con la sua ospitalità divenne famosa tra i frequentatori della montagna 

IL LUTTO

«Il Pordoi, senza di te, non sarà più lo stesso». È il commosso saluto che i figli Norberto e Katja hanno dedicato alla mamma Giuseppa Riviello (meglio conosciuta come Giusy), vedova De Zulian, morta all’improvviso all’età di 77 anni. Giusy era un’autentica istituzione del passo Pordoi. Vi era arrivata ancora ragazzina, in servizio all’hotel Col di Lana. Aveva poi conosciuto Danilo e si erano sposati. Il marito si è dedicato all’attività politica e culturale, in difesa della comunità ladina, e lei ha condotto invece le attività di accoglienza della famiglia.

Un bar che porta ancora il suo nome, e che oggi è gestito dal figlio Norberto, e il ristorante che conduceva in prima persona.

«Giovedi pomeriggio mi ha telefonato, raccomandandomi di prenderle un po’ di pesce che oggi (ieri per chi legge, ndr) avrebbe cucinato. Invece se n’è andata, per problemi cardiaci», fa sapere il figlio. Da qualche giorno avvertiva un leggero dolore al petto, ma non ci dava peso.

«Di mia madre cosa posso dire? Che era di una ospitalità unica», ricorda Norberto, «la porta del ristorante era sempre aperta, anche solo per un bicchiere d’acqua o per accogliere chi aveva la necessità di andare al bagno. Proprio per questo era entrata nella simpatia di tutti».

«Aiutava chiunque bussasse alla sua porta», conferma Mirco Rattin, che le dava una mano nei fine settimana».

«Con Giusy se ne va la nostra sentinella», afferma, addolorato, l’albergatore Osvaldo Finazzer, «era una donna coraggiosa, un’imprenditrice avveduta, innamorata di queste montagne e del suo lavoro. Nonostante l’età, aveva deciso di rimanere e di occuparsi in prima persona dell’ottimo servizio di ristorazione che sapeva offrire».

In questi giorni il Pordoi ha solo cinque residenti; ogni attività, infatti, è chiusa. La vicinanza della comunità Fodom alla famiglia De Zulian è stata manifestata dal sindaco di Arabba, Leandro Grones. Giusy e Danilo hanno ospitato nel loro ambiente personaggi famosi come Sylvester Stallone, Christian De Sica e Michael Schumacher.

«Quando presi in mano l’attività», raccontava Giusy, «i nostri principali clienti erano italiani e tedeschi. Ora posso dire che i connazionali hanno lasciato il posto a turisti dell’est, in prevalenza ucraini e russi, attirati dalla bellezza di queste straordinarie montagne».

La signora Giusy era consapevole che il Pordoi – sottolinea Finazzer – è un passaggio strategico del turismo italiano, senza eguali nel mondo per la bellezza dei panorami. Giovedì era salito al Pordoi anche il sindaco Grones.

«Ho preso un caffè, l’ho salutata e non mi sembrava affatto malata. Era sorridente come sempre. Tutta la comunità le deve molto».

Quando ieri s’è sparsa la notizia della morte di Giusy, le reazioni di dolore sono arrivate da tutta Italia. Giusy, fra l’altro, si era impegnata, a modo suo, nella battaglia degli operatori dei passi contro la chiusura estiva. Con lei anche il figlio Norberto.

«Condividevamo la necessità di alcuni provvedimenti per contenere l’eccessivo traffico in alcune giornate, ma non fino alla chiusura prolungata della viabilità».

Oggi alle 14. 30, a Pera di Fassa il funerale. La famiglia Riviello è di Feltre. —



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