Il Pd: «Pannelli solari senza limiti»

L'opposizione contesta la bozza del nuovo regolamento comunale
A destra pannelli solari Sotto il titolo l’area di Vignui sulla quale sarà montato l’impianto fotovoltaico
A destra pannelli solari Sotto il titolo l’area di Vignui sulla quale sarà montato l’impianto fotovoltaico
 FELTRE.
Pannelli solari senza confini e quasi senza limiti. Dopo il caso di Vignui, altri impianti fotovoltaici potrebbero essere installati anche tra le case. Il nuovo regolamento comunale potrebbe consentirlo.  Distese di pannelli solari grandi fino a 50 mila metri quadrati nelle zone agricole. Fino a 10 mila nelle zone residenziali o in aree di espansione urbanistica. Illimitate, invece, nelle aree produttive. Sono queste le ipotesi contenute nella bozza di modifica dell'articolo 44 del regolamento comunale, concordata dal sindaco Vaccari con gli uffici tecnici del municipio. La proposta, presentata in seconda commissione consiliare, ha ottenuto anche un via libera di massima dai consiglieri del centrodestra e potrebbe dunque essere approvata senza ulteriori ostacoli. Ma l'opposizione la contesta in modo acceso.  Il caso di Vignui, dove un'area grande come un campo di calcio - in mezzo a vigneti e pascoli, case sparse e stalle - sta per essere occupata da pannelli solari, potrebbe essere soltanto il primo. Progetti simili, anche per aree più densamente abitate come la frazione di Mugnai, sono già stati depositati al comune. E il nuovo regolamento, se sarà approvato, non potrà bloccarli.  «L'ipotesi di modifica al regolamento fissa limiti estremamente permissivi», fa notare il capogruppo del partito democratico Marcello Malacarne. «Fino a 50 mila metri quadri nelle aree agricole, se sono impianti al servizio delle attività. E fino a 10 mila in altre aree - residenziali o di espansione - dove i pannelli solari potranno avere come unico scopo quello di produrre energia da rivendere». E' una sorta di liberalizzazione che, grazie agli incentivi statali, minaccia di produrre una moltiplicazione di parchi fotovoltaici, a scapito dei terreni liberi, del paesaggio e forse anche della salute dei cittadini.  «Se passerà questa proposta», prosegue Malacarne, «i prossimi piani urbanistici potranno prevedere pannelli fotovoltaici su tutti i terreni edificabili. Si può immaginare per esempio Farra 2000 con le case attorniate da aree sature di pannelli. I terreni edificabili non saranno più usati soltanto per costruire case ma per metterci impianti, visto che ora sono più vantaggiosi. Con il risultato che poi, quando gli incentivi non ci saranno più, ci troveremmo comunque con un territorio vincolato per lunghissimi periodi».  Dopo la speculazione immobiliare, quella del fotovoltaico: con regole permissive e incentivi generosi, l'affare sta per cambiare indirizzo, ma sempre a beneficio di chi possiede terreni. «Noi crediamo che sia corretto sfruttare l'energia solare con pannelli posizionati sui tetti delle case e sulle strutture. E che l'utilizzo di terreno, anche nelle zone industriali, debba essere fatto con molta parsimonia, prosegue Malacarne. «Ma siamo anche convinti che su un argomento così delicato i cittadini debbano essere informati e consapevoli, perché il rischio è quello di mettere in crisi le aziende agricole e di deturpare l'ambiente. Dove e come mettere i pannelli solari non deve essere deciso solo da consiglieri che spesso dimostrano di non conoscere la materia e di non avere argomentazioni, perché le conseguenze sul territorio e sullo sviluppo economico rischiano di essere pesanti e durature».  

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