Il paracadute funzionava? Una perizia lo chiarirà

La procura indaga sulla tragedia costata la vita a Vasco Zaina al Dell’Oro Da domani un esperto al lavoro sull’attrezzatura. Martedì i funerali dell’uomo

BELLUNO. Una perizia sul paracadute per chiarire se ci siano e quali siano i guasti tecnici che possono aver causato la morte di Vasco Zaina, il 48enne campione di paracadutismo vittima dello schianto mortale durante le prove di Coppa del mondo al Dell’Oro.

La procura di Belluno ha affidato all’ingegnere De Blasi di Torino la consulenza tecnica sulla vela che non s’è aperta e all’origine della tragedia: l’incarico è del procuratore Francesco Saverio Pavone e già da domani l’esperto sarà al lavoro per i primi accertamenti.

C’è da capire perchè Zaina ha dovuto aprire il paracadute di emergenza dal momento che quello principale non si era aperto adeguatamente; e soprattutto perchè anche il secondo non ha funzionato in maniera corretta al punto che il 48enne si è schiantato al suolo, a una velocità che si ipotizza intorno ai 200 chilometri l’ora.

Ieri è stata eseguita anche l’autopsia sul corpo del campione pordenonese, soprattutto per capire se il 48enne sia stato colto da malore in quel tragico volo. L’esame, nelle mani del professor Puglisi, è stato condotto all’ospedale di Belluno nella tarda mattinata di ieri. Tra le questioni poste dagli inquirenti, l’ipotesi che per qualche motivo Zaina non fosse più in sè, ipotesi comunque molto remota. Una eventualità, il malore, da prendere infatti con le pinze dal momento che in molti hanno sentito urlare Zaina mentre precipitava e che lui stesso, accortosi del malfunzionamento del primo paracadute, ha azionato l’apertura di quello di emergenza. Manovre che possono risultare difficili da attuare nel caso in cui si sia in preda a un malore.

Inchiesta aperta, dunque, ma per ora il fascicolo della procura è quello di “atti relativi”: non ci sono indagati e non ipotesi di reato cui addebitare questa tragedia. La procura attende l’esito dell’analisi autoptica e la perizia di carattere tecnico sull’attrezzatura del forte paracadutista, prima di poter addebitare eventuali colpe o negligenze per la morte di Vasco Zaina.

L’incidente è accaduto mercoledì scorso: Zaina stava provando i lanci in vista del weekend di Coppa del Mondo che lo avrebbero visto in lizza al Dell’Oro. Un colpo per tutti la tragedia che si è consumata sotto gli occhi di molte persone e tanti amici.

Conoscenti e parenti intanto, martedì daranno l’ultimo saluto al campione: già rilasciato ai famigliari, infatti, il nulla osta della sepoltura. I funerali sono stati stabiliti per le 11 di martedì a Porcia (in provincia di Pordenone) località di origine del paracadutista. (cri.co.)

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