Il maestro del legno rilancia: laboratorio e negozio a Longarone

Lampo: insostenibile la scelta della vecchia bottega con dieci persone dentro 

IL PERSONAGGIO

L’artista e artigiano alle prese con la sfida Covid. Il maestro scultore del legno Mauro “Lampo” Olivotto reinventa e rilancia la sua attività per combattere tutte le difficoltà di questi mesi di pandemia, tra crisi economica e distanziamenti, annunciando l’apertura di una nuova bottega con annesso negozio in centro a Longarone.

«Siamo pronti per una nuova avventura», racconta “Lampo”, «stiamo attrezzando gli spazi della ex macelleria Tovanella, in via Roma, in pieno centro. Si tratta di locali più spaziosi di quelli di Castellavazzo dove eravamo prima. L’obiettivo primario è quello di fare anche un laboratorio per bambini come quello che avevamo avviato qualche mese fa e messo in stop con la nuova ondata Covid. Nella mia vita, una delle mie più grandi passioni è quella di insegnare a lavorare con le mani alle persone; e ho fatto corsi con tutte le età: dai bimbi agli adulti. Il Covid ci impone di cambiare mentalità: c’è bisogno di tanto spazio, non si può pensare ai corsi come una volta con decine di persone ammassate, quindi i nuovi locali sono ideali».

La pandemia però ha imposto anche altri cambiamenti per chi vuole fare l’artigiano che realizza vere e proprie opere d’arte con il legno.

«I prossimi anni saranno difficili perché il Covid non sparirà a breve e non dobbiamo certo abbassare la guardia», continua “Lampo”, «e allora per andare avanti non si può pensare di fare la vecchia bottega da soli con 10 artisti dentro come dipendenti. È una questione sia di distanziamenti sociali e sia economica: il mondo ormai è cambiato e quindi anche l’atteggiamento di chi fa impresa con l’arte deve cambiare. Bisogna quindi puntare sulle reti di collaborazione tra artisti. Nella mia lunga carriera ho messo insieme molti contatti, anche di alto livello; lavoriamo in sinergia, ognuno nel suo settore per realizzare grandi opere di pregio».

Cambio di business anche per la “Bottega veneta delle arti” che era a Venezia.

«Io ho sempre puntato sul legame imprescindibile tra Dolomiti e Venezia», spiega “Lampo”, «ma ho dovuto chiudere il mio negozio in Laguna a causa del crollo di visitatori. Però non mi sono perso d’animo e ho stretto un accordo con una catena di hotel a cinque stelle. Alcuni dei loro hotel veneziani ospitano quindi le mie opere in vetrina per intercettare in clienti di alto profilo. Non è facile, perché il turismo è crollato, soprattutto quello intenzionale; e anche qui, come in altri settori, è sempre più necessario puntare sulla qualità».

Ora “Lampo”, con la moglie Manuela Murazzano, è al lavoro per la nuova apertura a Longarone che avverrà verso fine mese; e ci saranno tante sorprese che verranno annunciate a breve. —



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