Il gruppo Innovamel: «Il castello di Zumelle va valorizzato di più»

Il castello di Zumelle, porta medievale della Valbelluna, visto dall’esterno
MEL.
Recuperare la centralità della Sinistra Piave. E' questo l'obiettivo e lo spunto che i consiglieri di minoranza Innovamel vogliono portare avanti e chiedono che venga posta maggior attenzione su alcuni siti di importanza turistica che il territorio racchiude. Come, per esempio, il castello di Zumelle, giusto per citarne uno. «In consiglio Innovamel - spiega il consigliere di opposizione Andrea Pedol - ha voluto far luce sulla questione del Centro turistico di Praderadego, in cui già la precedente maggioranza del sindaco Dalle Sasse e Cesa, aveva speso 90 mila euro per realizzare in parte l'opera e ora nuovamente Cesa riversa altri 50 mila euro per un progetto che dovrebbe completare il manufatto. Ci sembrano molti soldi 140mila euro per un manufatto che non si sa da chi verrà gestito e come potrà essere d'aiuto al turismo della zona. «A nostro parere - continua Pedol - anche Zelant meritava una riflessione in tema di turismo, è un luogo rinomato sia dagli abitanti del nostro Comune ma anche da fuori provincia, facilmente raggiungibile anche in inverno, particolarmente caro agli alpini. Potrebbe rappresentare poi anche un volano per agganciare Signa e realizzare un anello con le zone vicine del Comune di Trichiana». «Il Castello di Zumelle che rappresenta il fiore all'occhiello della storia medievale, versa in uno stato di abbandono, infatti è a termine la convenzione con l'attuale gestore, da tempo non viene utilizzato per manifestazioni e convegni. Il Castello è visitato da diversi appassionati di cultura medievale che provengono dalla regione che ultimamente trovano chiuso». «Il Castello - continua Pedol - rappresenta la porta d'ingresso al turismo della Valbelluna, serve progettare soluzioni innovative o già sperimentate in altri paesi, magari utilizzando finanziamenti europei che consentano di ragionare in termini di progettazione turistica e culturale unitaria. La zona si presterebbe anche alla realizzazione di un parco naturale in cui visitare fauna e flora delle nostre zone, pensando di darla in gestione alle nostre associazioni».
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