Il Giro dei Passi sarà realtà 45 km con gli sci ai piedi
Quasi completo il puzzle messo in piedi dal Comelico e dalla 3Zinnen Dolomites Previsti interventi da 44 milioni di euro, 16,5 saranno messi dai privati

COMELICO SUPERIORE. Siamo al rush finale, ora si tratta di completare un puzzle che è stato pensato nel 2008 e costantemente portato avanti con tenacia e lungimiranza, in una stretta, ma non sempre agevole collaborazione fra pubblico e privato.
Il Giro delle Cime, insomma, dovrebbe essere percorribile tutto sci ai piedi per la stagione invernale 2019-2020, anche se nessuno, forse per pura scaramanzia, vuole sbilanciarsi sulle date. Di certo, comunque, la scommessa è chiara e condivisa: il turismo sciistico, ma non solo (visto che gli impianti potranno e dovranno essere utilizzati anche in estate per portare in quota camminatori, scalatori e bikers) rappresenta il volano privilegiato del rilancio di una montagna che in Comelico è tanto bella quanto in difficoltà. E l’apnea troppo prolungata, lo si sa, può portare all’asfissia, se non si interviene rapidamente con una buona dose di ossigeno. Garantito, in questo caso, sotto forma di milioni di euro dai Fondi di Confine e dall’intervento di una società come la 3Zinnen, guidata dall’imprenditore di San Candido Franz Senfter, che in questo progetto ha sempre dimostrato di crederci e molto e che più d’uno addita come il vero salvatore del Comelico.
Gli investimenti fino ad oggi non sono mancati, se si pensa non solo agli impianti di risalita padolesi, salvati da un fallimento certo, a quelli nuovi realizzati un paio di anni fa a Signaue, oltre Passo Montecroce, ma anche a quanto speso per l’innevamento programmato in questi anni di scarse precipitazioni. E anche a quanto speso per garantire lo skibus che anni ha portato centinaia e centinaia di turisti a sciare dalla Pusteria in Comelico e viceversa.
In questi giorni la 3Zinnen Dolomites ha inoltre in corso un ulteriore aumento di capitale di 11 milioni di euro, riservato ai soci e finalizzato al progetto strategico di ulteriore crescita. Perché, per dirla con le parole del suo presidente Franz Senfter, «un imprenditore che smetta di investire, e quindi di fare il suo mestiere, di progettare, di innovare, di rilanciare, rischia di perdere tutto». E Senfter è invece uno abituato a vincere.
Adesso, dunque, il quadro è chiaro, visto che giovedì è stata siglata tra le Province di Bolzano e Belluno, i Comuni di Sesto e Comelico Superiore, un’intesa per la realizzazione di infrastrutture che porteranno alla completa integrazione dei comprensori turistici “Croda Rossa-Monte Elmo” e “Comelico Superiore” . E se la burocrazia non ci mette lo zampino, i tempi dovrebbero essere rispettati.
In estrema sintesi, al completamento del Giro delle Cime, che consentirà di andare sci ai piedi da Padola, porta di ingresso veneta del tour, a Versciaco, nel Comune di San Candido, mancano tre impianti e due piste: il primo impianto è una seggiovia che dalla Val Grande, in località Campotrondo, salirà a incrociare la pista Campo; il secondo, il “Popera” è l’impianto che dalla stessa Val Grande salirà verso il Collesei, sopra il passo Montecroce; il terzo riguarda la seggiovia che dal passo Montecroce scenderà fino a Signaue. Le due piste sul versante comeliano si chiameranno Valgrande la prima e Popera la seconda. Per i primi due impianti è previsto un investimento di 38, 5 milioni di euro, 26 dei quali provenienti dal Fondo comuni confinanti, 11,5 dai privati e 1 dal Comune di Comelico. Per il collegamento tra Passo Monte Croce e Signaue, nel comprensorio di Sesto, è previsto un ulteriore investimento di 5,5 milioni, anche in questo caso “misto” , con una partecipazione diretta della Provincia di Bolzano.
Si parla di privati, perché il bando sarà pubblico, anche se per ovvie ragioni è la società 3Zinnen, che gestisce tutti gli impianti della Pusteria e quelli della Ski Area Val Comelico, la diretta interessata. Società che ha anche già in cassa i denari necessari all’operazione. Ed ecco allora completato il puzzle che dovrebbe fare del Giro delle Cime la vera alternativa, quanto a km di percorrenza e bellezza naturale, del Sellaronda. Si tratta infatti di un tour che si può compiere in un’intera giornata, con 45 km di piste, 15 impianti e 10 mila metri di dislivello, in una delle riconosciute come fra le più belle delle Dolomiti.
«I punti di forza sono molti», sottolinea l’amministratore delegato di 3Zinnen Mark Winkler, «e li abbiamo già sperimentati in questi anni in cui il collegamento è stato reso possibile con lo skibus. Anzitutto la bellezza del paesaggio; poi la cura nel servizio, a cominciare dalla preparazione delle piste; quindi l’offerta gastronomica. Tutto questo ci ha già dato risultati molto interessanti, allargando di molto la presenza di sciatori stranieri. Quando finalmente il Giro si potrà compiere sci ai piedi, il turismo ne trarrà giovamento».
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