Il don che predica tolleranza zero

A Padova la battaglia del feltrino Federico Lauretta, ieri al sit-in di Fratelli d’Italia
FERRO - FURTO A SANTA GIUSTINA,DON FEDERICO
FERRO - FURTO A SANTA GIUSTINA,DON FEDERICO

FELTRE. È difficile amare i nemici, o in questo caso i ladri, anche per chi indossa la tonaca. Caritatevoli sì, ma indifesi no, questa in poche parole la convinzione di don Federico Lauretta, feltrino diventato monaco benedettino a Santa Giustina di Padova, in questi giorni alla ribalta per essersi schierato in prima linea sul fronte della tutela della sicurezza dei cittadini, tanto da partecipare attivamente anche al sit-in organizzato ieri dai vertici padovani del movimento Fratelli d’Italia che hanno protestato in piazza davanti alla Prefettura contro il decreto-legge cosiddetto svuota-carceri. È stato lui a denunciare alle forze dell'ordine il furto subito l’altro ieri da un confratello, un sacerdote settantunenne derubato da una ladra che, in base al racconto del prete, lo avrebbe ipnotizzato prima di mettere a segno il colpo da 1.800 euro, frutto delle offerte del Natale. «Ormai vengono a rubare in casa, a raggirare gli anziani. Se la prendono con i deboli, con gli anziani, con i monaci. Io sono un uomo di chiesa ma non posso giustificare un ladro, mai», le parole di don Lauretta, 39 anni, da tre settimane parroco della basilica di Santa Giustina. A Feltre ha fatto parte anche del gruppo degli sbandieratori Città di Feltre del Palio, è cappellano degli sbandieratori d'Italia e ha una posizione precisa da sbandierare con convinzione: «L'accoglienza va bene ma ci vuole rispetto delle regole», la sua presa di posizione. «Ora basta, non se ne può più di questa situazione. Queste persone vanno prese e sbattute in galera. A Padova abbiamo raggiunto una situazione intollerabile».(sco)

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