Il consiglio si schiera contro l’ipotesi di Usl unica

SOVRAMONTE. Per fermare sul nascere la corsa all’unificazione delle Usl 1 e 2 il consiglio comunale ha votato un ordine del giorno che conferma l’urgenza di convocare un tavolo di lavoro comune tra...

SOVRAMONTE. Per fermare sul nascere la corsa all’unificazione delle Usl 1 e 2 il consiglio comunale ha votato un ordine del giorno che conferma l’urgenza di convocare un tavolo di lavoro comune tra le Conferenze delle due aziende sanitarie. La presa di posizione nasce dal fatto che il consiglio comunale di Belluno nel mese di marzo aveva approvato una delibera per chiedere, tra l’altro, l’unificazione delle due Usl della provincia. Tolta la direzione non è certo che poi sul territorio rimangano servizi di qualità: è quanto ha dichiarato in assemblea il primo cittadino. Il problema invece, secondo il consigliere di minoranza Boldo che si è astenuto, è quello di poter avere servizi adeguati: a volte il cittadino non riceve un giusto sostegno dalle strutture sanitarie e deve risolvere i problemi per conto proprio.

La delibera ha un valore politico, ha spiegato il sindaco Dalla Torre in quanto, come si ricava dalle sue dichiarazioni riportate nel verbale del consiglio della settimana scorsa, sarà comunque la Regione a decidere. Tra le motivazioni per il mantenimento di entrambe le Usl sono considerate le particolari esigenze del territorio bellunese, ampio e solcato da strade che non permettono spostamenti rapidi tra vallate anche molto distanti. «Ogni area territoriale ha bisogno di un suo presidio sanitario», dice Marco Reato, consigliere e membro dell’assemblea provinciale del Pd, che si è soffermato sull’esigenza di tutelare le strutture ospedaliere di Feltre e di Agordo.

Secondo Reato, il segnale che proviene da Belluno rientra in uno schema preciso di centralizzazione: «Quando vuoi far chiudere un ospedale, prima tiri via l’amministratore, poi la segreteria e qualche reparto, assumi primari scadenti così dopo le persone per trovare un servizio migliore vanno da un’altra parte: il risultato è la chiusura. Sono manovre per tenere un ospedale solo, ma il territorio è vasto e non pianeggiante». La delibera di consiglio censura il metodo adottato dall’amministrazione di Belluno e dispone quanto deliberato dalla Conferenza dei sindaci della Usl 2 il 25 marzo scorso, considerato fra l’altro che i bilanci dell’Ulss 2 sono in pareggio e si tratta di un esempio di buona gestione.

Al Consiglio di Belluno si chiede di ritirare la richiesta di unificazione delle Usl 1 e 2 inoltrata alla Regione, e si conferma la volontà di costituire un tavolo di lavoro congiunto fra le due Conferenze per intraprendere un percorso comune e costruire un sistema adatto al territorio montano, basato su una collaborazione solidale fra tutte le realtà della Provincia.©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi