Il certificato antincendio? «Non serve»

Il comandante dei vigili del fuoco Luongo descrive una situazione buona. «Molti fanno formazione»

BELLUNO. Le normative cambiano, i certificati scadono, adeguarsi costa e così si scopre che quasi nessuna scuola superiore della provincia ha il certificato di prevenzione incendi. Un dato che non deve allarmare, per due ragioni: il rischio incendio nelle scuole è piuttosto limitato e la mancanza del certificato si compensa con le cosiddette buone pratiche di comportamento e con piani di emergenza studiati e testati. Le rassicurazioni arrivano dal comandante provinciale dei vigili del fuoco Mauro Luongo, che precisa: «Impianti e materiali interni nelle scuole sono a norma. Quasi tutte manca però il certificato che si ottiene quando si adegua l'edificio scolastico a una serie di parametri voluti dalla normativa». Che si evolve senza tenere in considerazione la progressiva riduzione delle risorse per fare interventi strutturali. Per esempio il rinnovo del certificato si ottiene se si monta una seconda scala antincendio. «La situazione è comune in tutta Italia, non è un problema che riguarda solo Belluno», continua Luongo. Il quale, però, ha trovato personale attento alla problematica in tutti gli istituti superiori: «C'è molta sensibilità nella gestione della sicurezza interna. Insegnanti e personale trasmettono le buone pratiche di comportamento agli studenti, i piani di evacuazione ed emergenza sono testati. Con il nostro contributo si effettuano prove di evacuazione per far fronte ad eventuali calamità». Insomma, i ragazzi, gli insegnanti e chi lavora all'interno delle scuole superiori della provincia sembra sapere come comportarsi in caso bisognasse abbandonare l'edificio in pochi minuti. Addirittura c'è chi organizza corsi di formazione antincendio per studenti. È il caso dell'Iti segato, «un punto di eccellenza», segnala Luongo. «In questa scuola i corsi dedicati agli insegnanti e al personale in materia di incendi sono frequentati anche dai ragazzi di quarta e quinta». Che, oltre ad apprendere buone pratiche di comportamento, ottengono una competenza spendibile nel mondo del lavoro, una volta diplomati. «Si dovrebbe estendere quest'iniziativa ad altre scuole», propone il comandante del vigili del fuoco. (a.f.)

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