Il Cantiere della Provvidenza da sei anni al fianco dei deboli

Cantiere del gusto, Cantiere del baco, il Cartiere, Cantiere verde e Cantiere San Martino. Sono i vari progetti attivati dal Cantiere della Provvidenza, che opera in provincia dal 2013 e che in questi anni ha aiutato più di cento persone a trovare un impiego e a seguire dei percorsi di formazione per essere inseriti in un’azienda. Le persone interessate sono disabili, ma anche chi ha perso l’impiego da tempo e che, non riuscendo a essere riassunto, entra in una spirale di crisi anche economica.
Il cantiere del gusto
Ha aperto le porte nel dicembre del 2013 a Belluno, in via Vittorio Veneto, all’incrocio di Baldenich e offre venti coperti. Questo progetto ha coinvolto quattro ragazzi, tra cui una persona con disabilità che fa il cameriere. «È una scommessa imprenditoriale per promuovere il Bellunese con le eccellenze enogastronomiche locali all’insegna della qualità e della genuinità», precisa il coordinatore del Cantiere della Provvidenza, Angelo Paganin. «Tutti i prodotti e le materie prime, provenienti dal Feltrino fino al Comelico, vengono selezionati dai nostri giovani cuochi per rielaborare le ricette tipiche originali. Abbiamo creato la linea K, vale a dire piadine stile kebab farcite con prodotti tipici». E allora sono nati il Kepastin, il Kebabelù, il Keformài, il Kemare, il Keverdura».
il cartiere
Nato nel 2014, è un laboratorio artigianale creativo ubicato a San Fermo vicino alla canonica. Ha l’obiettivo di sviluppare una micro-impresa che coinvolga disabili in età post-scolare, impegnati nell’ideazione e creazione di manufatti e oggetti realizzati con carta riciclata. Attualmente sono stati assunti tre disabili, uno dell’Alpago, uno di Borgo Valbelluna e uno di Belluno, a cui si aggiungono altre cinque persone che rientrano nel progetto di inserimento lavorativo dell’Usl. «Qui si producono oggetti in carta», precisa Chiara Villabruna, che coordina l’attività. «I nostri addetti utilizzano i cartoni delle uova del nostro ristorante per fare biglietti, chiudi pacco, buste per giftcard, segnalibri, sacchettini e scatolette porta lavanda, quadri, cornici, block notes, porta penne, confezioni regalo e omaggi aziendali. Per colorare utilizziamo i resti cartacei della tipografia Piave, con la quale c’è una convenzione. I ragazzi frullano la carta, la compattano e poi realizzano oggetti colorati e a quadri: sabato saremo in Valmorel con dei quadri realizzati appunto dai nostri ragazzi».
il cantiere del baco e del verde
Il Cantiere del baco nasce nel 2013 a Santa Giustina dove viene avviato il primo allevamento di 20 mila bachi da seta. Così è partita la gelsibachicoltura in Valbelluna, che permette di attivare l’inclusione sociale e lavorativa, oltre che la sostenibilità ambientale. «Grazie al partenariato con Veneto Agricoltura e al supporto tecnico-scientifico dei ricercatori del Crea di Padova (Centro leader in Europa per la gelsibachicoltura) stiamo lavorando con bachi cinesi e giapponesi», spiega Paganin. «E abbiamo assunto quattro ragazzi. La seta prodotta viene utilizzata dalla casa farmaceutica milanese Fimo per produrre garze e filo da sutura, ma è ora utilizzata anche per realizzare gioielli e abiti in oro grazie all’azienda orafa vicentina D’Orica che ha ideato la linea ad hoc Treesure».
A Villa Zuppani sono state piantate 2.100 piante di gelsi, mentre tramite il Cantiere verde si sta precedendo alla coltivazione biologica di orticole e altri prodotti. Anche qui sono state assunte quattro persone. «Infine con il Cantiere San Martino abbiamo assunto altre quattro persone per sistemare villa Zuppani», conclude Paganin. —
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