Il Cansiglio amplia l’offerta Si rinnova il museo dell’uomo

L’apertura post pandemia prevede novità soprattutto a livello naturalistico e la digitalizzazione renderà fruibile anche da remoto struttura di Pian Osteria
Marson Vittorio Veneto "I luoghi dell'estate" Museo dell'uomo dei Cimbri in Cansiglio
Marson Vittorio Veneto "I luoghi dell'estate" Museo dell'uomo dei Cimbri in Cansiglio

TAMBRE

La foresta del Cansiglio punta alla riapertura post pandemia con importanti novità naturalistiche, di forte richiamo soprattutto per la biodiversità valorizzata sull’altopiano. In questi giorni l’agenzia Veneto Agricoltura sta riqualificando il museo di Pian Osteria, dedicato alla presenza dell’uomo in foresta, in particolare alla popolazione cimbra. L’esposizione di interessanti testimonianze era per lo più sul modello tradizionale di museo.

«Adesso stiamo introducendo importanti innovazioni, grazie alla digitalizzazione», spiega Elena Piutti, «per cui renderemo il viaggio attraverso la storia del Cansiglio più interessante soprattutto per i più giovani».

La digitalizzazione, appunto, consentirà anche approfondimenti specifici su come l’uomo nel tempo ha preservato la biodiversità dell’antico bosco da remi della Serenissima Repubblica. Veneto Agricoltura ha in corso un programma di collaborazione con il Tirolo austriaco e la Carnia per certificare quanto la biodiversità è importante perfino sotto l’aspetto economico. Ovvero, il bosco delle riserve naturali del Cansiglio – per esemplificare – ha dei valori aggiunti non solo naturalistici, ma finanche di ritorno economico. Insieme al museo, fin dai primi giorni di maggio saranno aperti due sentieri tematici che risulteranno, di fatto, due aule didattiche all’aperto. Sono stati infatti installati dei cartelloni su legno in cui il visitatore potrà apprendere in tutti i dettagli che cos’è la biodiversità del Cansiglio, sia per quanto riguarda le piante alte anche decine di metri e sia per il sottobosco. I due sentieri sono quelli che portano al giardino botanico, partendo dall’area pic nic in fondo alla strada che poi sale verso Candaglia, e dai Pich a Pian Osteria. Due comodi itinerari, da farsi esclusivamente a piedi, ma aperti anche ai meno abili. Lungo il secondo percorso si avrà modo di conoscere abeti e larici che contano addirittura più di 200 anni, e che quindi sono stata piantati presumibilmente dai primi cimbri.

«Il Cansiglio, insomma», fa sintesi Piutti, «vogliamo diventi un grande laboratorio di pratica ma soprattutto di conoscenza e di educazione alla sostenibilità più autentica, quella che passa appunto per la biodiversità».

Un’impronta che, sull’altopiano, viene seguita anche dal centro di educazione ambientale, di stanza al rifugio Vallorch, e che per quanto riguarda l’attività congressistica troverà sede all’auditorium dell’ex hangar della guerra fredda. —



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