Il Cai chiude un 2018 d’oro con il record di soci Ora si pensa al “Dal Piaz”

La strada di accesso al rifugio è collassata a causa degli alberi caduti per il maltempo A fine marzo 2019 l’assemblea rinnoverà consiglio e direttivo

FELTRE. Il Cai è in salute, la sezione in tre anni è cresciuta del 14 per cento arrivando quest’anno a 2.537 soci e sono sempre di più le persone che si appassionano alla montagna. Uno dei suoi simboli però, il rifugio Dal Piaz, rischia di non riaprire nel 2019 se non verrà ripristinata la strada di accesso, collassata a causa degli alberi caduti a causa del maltempo che sradicandosi, hanno tirato giù metà carreggiata. Si aspetta che il Demanio affidi i lavori per rimuovere le piante abbattute dal vento e a quel punto valutare il da farsi.

RIFUGIO DAL PIAZ

«In assenza di strada di accesso, il rifugio non può aprire, con il rischio di perdere i gestori e un danno notevole per il territorio», dice il presidente della sezione feltrina del Club alpino italiano. «Basti pensare che il rifugio è lungo l’Alta Via numero 2, oppure al fatto che per arrivare al sito degli scavi archeologici di Busa delle Vette si sale al Dal Piaz. Quella strada è fondamentale che apra». Tra l’altro, il Cai sta predisponendo un progetto per l’approvvigionamento idrico del rifugio, in modo da renderlo autosufficiente.

RIFUGIO BOZ

Verso la chiusura della stagione si sono verificati alcuni problemi al generatore di energia elettrica che andranno risolti. Danni alla teleferica sono stati causati dalla caduta delle piante a causa del maltempo, che andranno rimosse per valutare lo stato della situazione e l’entità del guasto, in modo da programmare le operazioni di ripristino in tempo per la riapertura del rifugio a giugno.

ASSEMBLEA GENERALE.

Nel 2019 ci sarà il rinnovo del direttivo, a fine marzo. Si voterà per formare il consiglio che guiderà la sezione nel triennio 2019-21, fino alle soglie del suo primo centenario di fondazione (1922-2022).

RECORD DI SOCI.

Il Cai di Feltre ha raggiunto il numero di 2.537 iscritti. Recentemente la sezione ha festeggiato i soci con 25 anni di iscrizione e quelli con 50 anni (cinque, Guido Frare, Giovanni Schenal, Guido Secco e la coppia Pia Centa e Silvano Perotto).

SEZIONE IN FERMENTO

Sono tante le iniziative in programma, dal corso di sci escursionismo a quello di sci alpinismo, trekking (quello in Cappadocia a maggio è già tutto esaurito e ne verrà proposto un altro per fine agosto). «C’è una maggior partecipazione dei soci insieme a una crescente attenzione su ciò che svolgiamo», sottolinea il presidente del Cai Ennio De Simoi, che ricorda come «il Club alpino italiano ha il pregio di non sentirsi legato al periodo storico contingente, ma guarda oltre. Sa discernere tra l’effimero e la sostanza, dando il giusto peso alle mode passeggere senza esserne sopraffatto, consapevole che i valori della montagna, i suoi beni e tutto ciò che le genti di monte ci hanno trasmesso debba travalicare il tempo presente per giungere intatti alle generazioni a venire». E ancora: «Fare parte della grande famiglia del Cai è tutto questo, compreso il senso morale di aiutare con un bollino annuale le molteplici attività che la sezione organizza, compresa la percorribilità dei sentieri e il mantenere in efficienza rifugi e bivacchi. I soci di vecchia data lo hanno compreso da tempo e a loro si sono aggiunti tanti nuovi associati». —

SCO

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI



Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi